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Ricordo qualche anno fa l’entusiasmo, che continua ancora oggi data la frequentazione accanita, per il progetto, oggi realizzato, di recupero della vecchia ferrovia, inopinatamente dismessa nei ruggenti anni Sessanta del secolo scorso, con la realizzazione di una ciclabile che dal Parco dei Colli si congiungesse a Zogno con la ciclabile della Valle Brembana. Un diorama tra il Brembo, le gallerie, i ponti con le stazioncine stile Belle Époque e la riscoperta dei ponti di Sedrina. Luogo sommerso dal viadotto e scomparso dall’esperienza della mia generazione, nati dagli anni Settanta in poi.

Credo quindi che il nuovo-vecchio progetto di una passerella ciclo-pedonale — che scavalchi il Brembo tra Paladina e Almè per atterrare sulla sponda opposta ad Almenno San Bartolomeo, a valle del ponte romano di Lemine detto poi della Regina, per collegare la sponda orografica sinistra del Brembo su un percorso protetto per appassionati, sportivi e famiglie con la rotonda romanica di San Tomè e le altre chiese degli Almenni — possa suscitare lo stesso interesse e la stessa attenzione.

Il tema non è nuovissimo, ma dopo alcuni incontri tra i sindaci negli scorsi anni e mesi e il recente inserimento dell’ipotesi di collegamento nello strumento urbanistico della Provincia, è arrivato l’interessamento della Regione Lombardia che si è resa disponibile per partecipare direttamente al nascente gruppo di lavoro che coinvolge i sindaci di Almè, degli Almenni, di Brembate Sopra, di Paladina, di Valbrembo e Villa d’Almè. Insomma la cosa si fa concreta e dopo un primo abboccamento tra il sindaco di Paladina (Gianmaria Brignoli, ndr.) e gli assessori regionali alla montagna Massimo Sertori e alle infrastrutture Claudia Terzi, da Milano è arrivata la richiesta da parte di quest’ultima di convocarsi a breve con i primi cittadini per passare, auspica chi scrive, dalle parole ai fatti.

Ci sono molte cose da dire su questo percorso, a partire dal Ponte della Regina crollato al volgere del Medioevo nell’era moderna, sugli allineamenti irlandesi di San Tomè, della tradizione della Candelora alla Madonna del Castello e a proposito del convento di San Nicola, oggi ristorante con specialità alla griglia da gaucho patagono. Un’altra volta magari, se avrete la compiacenza di seguire il vostro Pepito.

ponte della regina

Come era il ponte della Regina prima che crollasse nel 1493

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