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L’intervista al candidato sindaco Santina Redolfi (59 anni, pensionata) in campo per le elezioni amministrative 2021 a Palosco con la lista Palosco Adesso


Perché ha scelto di ricandidarsi alla carica di sindaco?

Sono stata un’insegnante per 42 anni, di cui 32 a Palosco. Vorrei continuare ad essere utile per la mia comunità; candidarmi a sindaco è un modo per mettermi al servizio, perché questo garantisce democrazia, dibattito e confronto al di là di quello che sarà il risultato elettorale. Credo nell’invito rivolto ai politici da un’importante uomo di fede” Privilegiate l’uomo più che la pietra.” Presentare una candidatura femminile è un segno non solo di novità, ma un’ esigenza dei tempi moderni e questo senza nessuna volontà di rivendicazione.

Un giudizio sull’operato dell’amministrazione negli ultimi cinque anni?
A nostro parere dopo 15 anni di amministrazione di questo gruppo politico, c’è bisogno di un rinnovamento. L’alternanza è un bene per la democrazia di un paese. Idee nuove e fresche, persone diverse possono portare il paese in una direzione più chiara, più sicura più propositiva e arricchente. Già prima di questi ultimi due anni, Palosco è andato via via spegnendosi nelle varie proposte culturali, nelle idee, nelle scelte, nel comparto del commercio, nell’economia in generale e nel sociale. In questi mesi noi abbiamo incontrato i rappresentati di molti gruppi e associazioni e da tutti loro è emersa la percezione di uno stallo e di una immobilità.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
ASCOLTO dell’altro, IMPEGNO a cercare di risolvere le situazioni e la RESILIENZA di fronte anche a ciò che è più faticoso.

Cosa manca al paese che il candidato sindaco Santina Redolfi si impegnerà a concretizzare?
In primis una sinergia tra il mondo dell’associazionismo, a Palosco esistono molti gruppi di volontariato, ma non c’è rete tra loro. Il settore del commercio soprattutto di vicinato è stato lasciato morire, non si sono approntate scelte per aiutare i commercianti a continuare le loro attività. Ci sono realtà di fragilità sociale che non sono state prese in carico con una politica lungimirante. La valorizzazione del suolo è da salvaguardare.

C’è un ruolo strategico che il paese potrebbe occupare nel contesto della nostra provincia?
Perdendo sempre più la sua peculiarità a paese del compasso e del bottone, che hanno caratterizzato questo paese per decenni, Palosco può puntare sulla creazione di un vero “POLMONE VERDE” con la riqualificazione e il recupero delle aree delle due cave esistenti con la costruzione di ampi spazi verdi aperti a tutti.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Palosco è il paese conosciuto nel mondo per la produzione dei compassi, per decenni è stato il luogo dove numerose aziende artigianali hanno dato lavoro a centinaia di persone. Palosco è il luogo dove è stato realizzato gran parte del film “L’ ALBERO DEGLI ZOCCOLI”. Palosco è il paese della confluenza di due fiumi Cherio ed Oglio, luogo che riserva scorci davvero unici.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
La maggior difficoltà del futuro sindaco di Palosco è di dare risposte concrete, con scelte amministrative, alle tante attese : valorizzazione e recupero del centro storico, attivazione di uno sportello di aiuto alle persone anziane, potenziamento dei servizi di riconciliazione Scuola-Famiglia, istituzionalizzando quelli ora gestiti da associazioni, recupero e mantenimento degli edifici scolastici. Avere fondi per tutti questi progetti, non sarà semplice.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio?
L’ambito sociale è un lavoro sotto traccia, che non porta “pubblicità elettorale” o visibilità. Porta qualcosa di impagabile e di più grande: porta dignità alle persone più fragili. E’ nostra intenzione creare da subito la Commissione Sociale, che non c’è mai stata, della quale farà parte anche un componente di tutte le associazioni che operano in questo importante settore. Introdurremo il progetto “Non lasciamoli soli” per sostenere fattivamente l’associazione “OK, ci sono anch’io”, associazione di famiglie con persone diversamente abili. Rimetteremo in sesto gli alloggi comunali vuoti per assegnarli a famiglie in difficoltà, a giovani coppie di Palosco e a progetti di progressivo distacco familiare per persone con disabilità (centro residenziale). Introdurremo la figura del “CUSTODE SOCIALE”, professionalità operativa di collegamento tra i cittadini e l’Assistente Sociale che lavorerà attivamente sul territorio per interventi domiciliari mirati. Attueremo politiche di contrasto alla Ludopatia in collaborazione con l’Ambito di Grumello del Monte, collaboreremo attivamente con lo sportello Anti-Violenza per contrastare i casi di abusi sulle donne. Valorizzeremo l’importante attività dell’Associazione Anziani e dell’Associazione Gaia: due realtà fondamentali per la vitalità della terza età. Per i giovani massima attenzione: creazione e collaborazione di progetti con ORATORIO, “CENTRO ZERO”: istituiremo nel periodo estivo Palosco Young, la “Settimana del Giovane”: sette serate interamente dedicate e organizzate dai giovani.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Mino Martinazzoli.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli direbbe per farsi votare?
RIACCENDIAMO PALOSCO, il motto del nostro programma, con idee nuove e persone capaci.

Vedi le altre interviste:
Elezioni 2021 in provincia di Bergamo con 38 Comuni al voto e 79 candidati sindaci

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