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L’atmosfera metà festaiola, per le tradizionali ricorrenze di fine anno, metà claustrofobica per l’incombenza ineludibile della pandemia, ha messo decisamente in secondo piano anche tante iniziative culturali che solitamente accompagnano e allietano la fine e l’inizio dell’anno. Tra queste i concerti di ogni tipo. Come già segnalato su queste pagine abbiamo seguito una delle rare proposte concertistiche sopravvissute. A Milano, grazie alla lungimiranza e la competenza musicale del giovane musicista Gianfranco Messina e all’attenzione sempre viva del Comune e del suo assessore alla Cultura, si è svolto un ciclo di appuntamenti sonori davvero degni d’interesse. 

In tempi così difficili per la cultura com’è riuscito a convincere amministratori e teatri per le sue proposte?

Come direttore artistico posso solo dire, come un famoso direttore prima di me, che ho incontrato persone giuste che hanno speso le parole giuste per me.

Una domanda come musicista. Lei è eccellente violinista, pianista, direttore d’orchestra, compositore. Per lei la musica è tutto?

Non credo di essere eccellente come musicista. L’unica cosa che penso è di essere un compositore con tante idee musicali e sinceramente amo a dismisura la musica e anche la mia. E mi dispiace che, in percentuale, chi gestisce la vita musicale voglia ascoltare sempre le stesse musiche o quelle nuove che seguono coerenti ben precise siano il pop o la contemporanea di ricerca estrema, con eccezioni veramente troppo sporadiche. È un peccato e forse qualcosa cambierà anche grazie a chi caparbiamente continua a seguire la propria strada. La musica per me non è tutto. È importante anche andare a suonare nei luoghi di sofferenza. È importante anche distribuire alimenti e coperte come ho fatto a dicembre con un Lions club di Milano. Queste sono priorità.

Ginafranco Messina è anche laureato. Non le bastavano le diverse lauree musicali?

Le lauree sono legate alla mia profonda passione per la poesia, dalle Georgiche a Regnier, da Mimnermo a Zanzotto, senza dimenticare i tesori di Pascoli e D’annunzio, Seinburne, Valery, Eliot.  Mi piace fare quello che ho elencato fino qui. Sicuramente il lavoro costante produce e produrrà risultati sempre più alti in questi ambiti.

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