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Edward Lewis: “Poche persone mi stupiscono”
Vivian Ward: “Sei fortunato: la maggior parte mi sciocca a morte”

Tra i diversi dialoghi presenti nel film romantico Pretty Woman, uscito nel 1990 e record di incassi in tutto il mondo, è forse questo nel quale si coglie maggiormente la chiave del successo della pellicola perché, in sintesi, viene raccontato l’incontro tra due persone in apparenza molto differenti ma che in realtà, nello svilupparsi della vicenda, si scopriranno affini dando così vita ad una delle storie d’amore più celebri nella storia del cinema.

Ad interpretare i protagonisti di questa vicenda ci sono Richard Gere (nei panni del miliardario Edward Lewis) e Julia Roberts (in quelli della escort Vivian Ward) e l’alchimia che sono riusciti a generare sul grande schermo è qualcosa di davvero impressionante anche dal punto di vista sociologico visto che, anche i successivi passaggi in TV, continuano a registrare, anno dopo anno, un indice di gradimento altissimo con milioni di persone incollate davanti agli schermi. Un film che fa sognare da 31 anni e che risulta davvero difficile immaginare con protagonisti con volti differenti tanto che, nel corso del tempo, voci di eventuali sequel e/o reboot con un cast differente sono state puntualmente smentite.

Eppure, dal 2018 in poi, nei teatri di tutto il mondo, è arrivato il musical Pretty Woman ma, al posto di Richard Gere e Julia Roberts, ci sono nuovi interpreti i quali, accompagnati dalle musiche di Bryan Adams e Jim Vallance, provano a ricondurre gli spettatori sulle strade di Hollywood per rivivere nuovamente la vicenda amorosa di Edward e Vivian. E’ per questo che, passando per le vie di Milano, non bisogna stupirsi se si vedono dei cartelli i quali annunciano questo imponente show al Teatro Nazionale con protagonisti Beatrice Baldaccini e Thomas Santu; chiediamo così ai due interpreti di aiutarci ad entrare nel vivo di questo adattamento musicale.

LE DOMANDE A BEATRICE BALDACCINI

Quello che seduce il pubblico, da tanti anni, di questa storia è che riscrive la storia di Cenerentola: cosa vuol dire per lei interpretare nel musical Pretty Woman un personaggio così iconico e quali tratti di “modernità narrativa” prova ad aggiungere come artista di questo millennio?
Ho il grande privilegio di portare in scena un ruolo veramente bello e completo.. non mi ero mai accorta di quanto Vivian in realtà fosse una donna forte e determinata .. l’ho scoperto solo grazie al lavoro sul personaggio! La modernità sta proprio in questo.. non importa la classe sociale non importa da dove provieni .. se decidi di affrontare la vita senza paura sicuramente riuscirai ad avere qualcosa in cambio.

Mostrarsi semplici e sorridenti è l’arte suprema del mondo” (Sergej Aleksandrovic Esenin): cosa vi sentE di poter promettere agli spettatori i quali, venendo a vedere questo musical, si attenderanno di ritrovare la magia dei sorrisi di Julia Roberts e Richard Gere? 
Sia io che Thomas rappresentiamo due ruoli scritti… il paragone con la Roberts e Gere ce lo siamo lasciato alle spalle.. anche perchè sarebbe impossibile farlo! Abbiamo portato la nostra esperienza e quella di chi ci ha diretto in questi personaggi… e credo che siano la nostra chiave di lettura migliore. Grazie per le domande e.. vi aspettiamo a teatro fino a gennaio!!

LE DOMANDE A THOMAS SANTU

“Le persone intelligenti sono sempre gentili” diceva Jean Paul Sartre e il suo personaggio, nell’immaginario collettivo, è espressione di garbo ed eleganza: come le qualità di Edward possono essere valorizzate ulteriormente attraverso un musical?

Io credo che non si debba necessariamente far emergere ulteriormente, ma dar valore a quello che J. F. Lawton ha scritto per il personaggio di Edward. Ovviamente in teatro si lavora più su la fisicità poiché non abbiamo una macchina da presa. Il mio personaggio quindi risulta inizialmente più rigido, statico, per poi cambiare e aprirsi totalmente nella seconda parte di spettacolo come un vero e proprio percorso. 

Mostrarsi semplici e sorridenti è l’arte suprema del mondo” (Sergej Aleksandrovic Esenin): cosa vi sentite di poter promettere agli spettatori i quali, venendo a vedere questo musical, si attenderanno di ritrovare la magia dei sorrisi di Julia Roberts e Richard Gere? 

Mi dispiace per chi si aspetta di vedere Julia Roberts e Richard Gere in teatro. Noi interpretiamo Vivian Ward ed Edward Lewis i paragoni sono inutili anche perché allora dovremmo farlo per tutto il cast del film Pretty Woman e per tutti i film riadattati in teatro. 


Dalla ricchezza di queste risposte già emerge quanto questo Musical sia davvero speciale o, utilizzando una delle frasi più divertenti presenti nello show, “cazzuto!” La bravura degli artisti in scena, infatti, è così elevata da far cessare, già dopo una decina di minuti, il logico e istintivo paragone con la versione cinematografica.

Non solo i protagonisti ma tutto il cast, infatti, ha il grande merito di comunicare in modo originale il carisma di ogni personaggio soprattutto in quei nuovi passaggi che hanno per protagonisti l’ascensorista (che nella versione italiana ha il nome di uno spumeggiante Giulio), il soprano della Traviata (in una esecuzione degna dell’Arena di Verona) e l’intramontabile direttore di albergo Barney Thompson che, in questa edizione, ha ancora più senso dell’umorismo oltre che incredibili … abilità di danzatore…

Eccezionale anche l’amica di Vivian, Kit De Luca, la cui capacità di far danzare la voce e i piedi all’unisono riesce a stregare il palco senza mai rubare la scena ai protagonisti. L’umiltà, l’originalità e le straordinarie capacità tecniche con cui tutta la compagnia teatrale porta in scena Pretty Woman è davvero eccezionale e il fatto di non riuscire a descrivere in modo esaustivo quanto visto è la conferma di aver preso parte ad un momento davvero speciale.

Il finale del musical Pretty Woman, soprattutto, rende lo spettacolo ancora più un momento comunitario… il perché non lo svelerò ma una cosa è certa: le emozioni che il teatro trasmette sono espressioni di quella reciprocità che accade solo quando dei grandi artisti prendono per mano gli spettatori portandoli dentro un sogno!

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Autore

Alessandro Grazioli

Marito e papà di 4 bambini, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, Business Unit Eticapro, Consigliere Comunale, scrittore di libri per l'infanzia, divulgatore e influencer sociale su Socialbg

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