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Le squadre di rugby più forti al mondo provengono da 4 continenti: Africa, Oceania, Europa e America. Lo si è visto nella Coppa del Mondo disputata in Francia negli scorsi mesi di settembre e ottobre.

Negli sport di squadra più popolari al mondo è la prima volta che succede. Mai uno sport si è dimostrato così giocato bene ovunque. Al rugby, in sintesi, sta riuscendo di avere una distribuzione realmente mondiale della qualità del gioco, oltre che una larga base di praticanti e una grande popolarità presso i tifosi. Ad altri sport tutto questo non succede. Il calcio, per esempio, sport molto praticato, ha avuto in quasi un secolo di storia della sua Coppa del Mondo squadre nazionali di soltanto 2 continenti: Europa e America.

Lo si gioca anche altrove, per esempio in Asia – soprattutto quando in alcuni Stati si decide di investire molto sull’acquisto di campioni provenienti dai campionati nazionali europei (successe in Cina intorno al 2010, sta succedendo in questi anni in Arabia Saudita). Ma poi la Coppa del Mondo la vincono quasi sempre le solite Nazionali: Brasile (5 volte) Germania e Italia (4) su un totale di 22 edizioni.

Fenomeno simile nel basket, dove le finali sono state disputate da Nazionali provenienti soltanto da America ed Europa, e nei primi 4 posti si sono piazzate soltanto sporadicamente (4 volte su 19 edizioni) squadre di Asia e Oceania. Stessa cosa per il volley, dove in 20 edizioni di Coppa del Mondo hanno vinto sempre squadre europee o americane, con la sola presenza in semifinale del Giappone proveniente dall’Asia.

Di questa cosa si è accorto Andrea Buongiovanni, che ne ha scritto su la Gazzetta dello Sport cartacea del 20 ottobre. Sono molti gli sport che hanno l’ambizione di essere globali, riscuotendo interesse in ogni nazione del mondo. Tante federazioni internazionali, una su tutte quella scacchistica, hanno addirittura più enti nazionali iscritti rispetto a quelli rappresentati all’Onu – 200 Federazioni confluiscono nella Fide, 193 nazioni hanno un seggio all’Onu (fonte Wikipedia, al link: https://en.wikipedia.org/wiki/FIDE).

Essere presenti in tutto il mondo incentiva gli organizzatori di eventi, perché possono contare su sponsor numerosi e copertura televisiva massiccia. Poi però, se vincono sempre gli stessi, significa che c’è un problema. La qualità è poco diffusa.

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Autore

Guido Tedoldi

Nato nel 1965 nel milieu operaio della bassa Bergamasca. Ci sono stato fino ai 30 anni d’età, poi ho scelto di scrivere. Nel 2002 sono diventato giornalista iscritto all’Albo dei professionisti. Nel 2006 ho cominciato con i blog, che erano tra gli avamposti del futuro. Ci sono ancora. Venite.

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