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Come mamma di 4 bambini e operando, professionalmente, in un contesto educativo legato alla prima infanzia, mi sono trovata spesso, in questo periodo di pandemia, a fare i conti con domande scomode legate sia alla DAD, sia  alla sfida culturale che tante persone, siano esse insegnanti o genitori o studenti, stanno affrontando. Si tratta di quesiti di vario tipo che chiamano in causa fattori come tecniche, metodologie, multimedialità, scenari futuri e competenze richieste. Siamo pertanto di fronte non tanto ad una semplice epoca di cambiamenti, ma ad un vero e proprio cambiamento d’epoca. In questo contesto emergono diverse proposte e, tra queste, una dal nome Play@school che proviamo ad approfondire con il Prof. Domenico Morreale, ricercatore in Sociologia dei processi culturali all’Università Marconi di Roma e membro del Coordinamento scientifico di Forwardto – Studi e competenze per scenari futuri

  1. Da dove nasce l’idea di questo progetto e a chi si rivolge?
    Il progetto Play@school è finanziato dalla Fondazione Time2 con il “bando Prossimi” ed è attuato dall’Associazione Culturale Lo Bue attraverso Radio Beckwith Evangelica e Vibes Video Beckwith Studio con sette Istituti Comprensivi del territorio del Pinerolese, in provincia di Torino. Ha l’obiettivo di creare una partnership tra scuola e enti no profit, presenti sul territorio, per affrontare insieme le sfide che caratterizzeranno la didattica dei prossimi anni. Il percorso prevede da una parte la collaborazione di scuole e professionisti alla creazione di contenuti multimediali in grado di sostenere e facilitare la didattica (tra cui la realizzazione di un programma radiofonico per le scuole dell’infanzia e primarie). Dall’altra l’integrazione di contenuti, strumenti e metodologie didattiche, attraverso un approccio partecipativo, che muove dalle esigenze delle classi, delle famiglie e dei docenti. 
  2. All’interno di questo percorso viene affrontato il tema dei possibili scenari legati al futuro delle scuole: quali sono le caratteristiche che emergono dalla vostra analisi?
    Con Forwardto, il team di professionisti e ricercatori con cui collaboro e che si occupa di studi di futuro e previsione strategica, siamo stati coinvolti nel progetto Play@school per aiutare i docenti ad elaborare scenari utili a riflettere sul futuro della scuola e a identificare, nel presente, le risorse più opportune per prepararsi alle sfide emergenti. Nei laboratori, condotti da me e da Alberto Robiati, direttore di Forwardto, sono emersi temi e scenari centrali per la professionalità e le competenze dei docenti, i quali si trovano oggi ad operare in un contesto attraversato da potenti forze di cambiamento. La scuola entra nelle case degli studenti attraverso piattaforme di didattica online, i tempi della formazione cambiano, si sperimentano su larga scala metodologie innovative che vanno dalla flipped classroom al debate, si devono ripensare le attività laboratoriali per la cooperazione online. Si tratta di un’accelerazione improvvisa che porterà a cambiamenti di lungo periodo. Stiamo dunque utilizzando metodologie di foresight per consentire ai docenti di far emergere visioni di futuro che diano forma alle loro esigenze e aspirazioni che, ci stiamo accorgendo, sono spesso escluse dall’attuale dibattito pubblico sulla scuola. In questa fase, infatti, sebbene la scuola sia tornata al centro dell’agenda politica e mediale, ci stiamo rendendo conto che i docenti hanno spesso la percezione di non avere voce e strumenti per influire sui processi di cambiamento ma di doverne affrontare le conseguenze basandosi unicamente sulle proprie risorse. Ecco che le competenze di visioning e di elaborazione di scenari sul futuro possono aiutare i docenti non solo a identificare con maggior chiarezza, tra i futuri possibili, quelli desiderabili per la loro scuola ma anche a trovare, nel quotidiano della propria comunità, gli strumenti e i percorsi migliori per costruirli collettivamente. Non solo: questo approccio metodologico alimenta una mentalità che consente agli insegnanti di portare in aula con gli allievi, se pure virtualmente, contenuti, stimoli e tecniche, sotto forma di gioco, per allenare la capacità di pensare e aspirare al futuro. 
  3. Il progetto si rivolge ai docenti ma, sicuramente, la funzione educativa coinvolge anche i genitori: quali sono i contenuti del vostro percorso che potrebbero essere di aiuto anche alle famiglie?
    Nel nuovo scenario pandemico le famiglie partecipano ai percorsi di apprendimento interagendo in modo inedito con docenti e educatori, osservano più da vicino i processi formativi, hanno spazi di intervento maggiori. Le occasioni di scambio di competenze e risorse tra scuola, famiglie e comunità si moltiplicano. E’ importante che i dirigenti e i docenti abbiano le risorse e gli strumenti per valorizzare le nuove comunità di apprendimento e, in tal senso, enti di ricerca come INDIRE stanno fornendo supporti alla formazione che consentono di aggiornare e sviluppare le competenze metodologiche e tecniche. E’ altrettanto importante che i docenti diventino protagonisti del loro percorso di apprendimento continuo, allungando lo sguardo oltre il presente da gestire e sviluppando visioni per il futuro della loro comunità capaci di orientare le loro scelte. Attraverso il percorso che stiamo sviluppando come Forwardto all’interno di Play@school proponiamo metodologie e tecniche che possono essere applicate dai docenti per collaborare alla creazione di scenari che facilitino la co-progettazione della scuola del futuro per la loro comunità. Dai temi emersi appare evidente che il potenziamento dell’apparato tecnologico è per gli insegnanti inscindibile dall’innovazione metodologica, senza la quale il rischio è di utilizzare strumenti nuovi per metodi vecchi e che la didattica digitale integrata deve essere orientata al potenziamento del lavoro collaborativo e dell’inclusione. I metodi di futuro, sperimentati nei laboratori, potranno poi essere applicati dagli stessi insegnanti in contesti più ampi, coinvolgendo ad esempio le famiglie, proprio nell’ottica di costruire insieme una visione condivisa della “comunità che apprende”.

Nel ringraziare per le risposte fornite, ricordiamo che per chi volesse approfondire il contenuto dell’iniziativa Play@school potrà far riferimento a https://fondazionetime2.it/progetti/bando-prossimi/play-at-school/ e a http://www.forwardto.it/

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Autore

Fiorella Fronterrè

Moglie e mamma di 4 bambini, animatrice in RSA e diplomanda counsellor.

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