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Corrado Lamberti, astrofisico e divulgatore scientifico, ha incontrato il pubblico all’auditorium Chiuduno durante il secondo appuntamento con “Oltre il cielo” dedicato all’astronomia e all’astrofisica organizzato dal Gruppo Storico Chiuduno, in collaborazione con Praviation360 e il patrocinio del Comune.

corrado lamberti

Un cratere sulla superficie di Cerere

Corrado Lamberti ha puntato sulle novità emerse dalle esplorazioni spaziali in questi ultimi due anni. “La più recente – ha spiegato – è un pianeta X, 15 volte più grande della terra, che si nasconde ai confini del Sistema Solare. L’ipotesi della sua esistenza è stata avanzata da due astronomi del California Institute of Technology intenti a studiare le perturbazioni gravitazionali prodotte sui pianeti più vicini”. “In particolare – ha continuato Lamberti – si è studiato il moto di alcuni degli oggetti più lontani dal nostro Sole, che si trovano Fascia di Kuiper. Oggetti che mostravano delle orbite decisamente strane, come se il loro movimento fosse disturbato dal campo gravitazionale di un corpo esterno molto massiccio”.

Di fatto un metodo non nuovo già utilizzato nella storia dell’astronomia per scoprire Urano e Nettuno, rispettivamente nel XVIII e XIX secolo. Tra gli argomenti caldi Corrado Lamberti si è soffermato sulla missione della sonda Dawn della Nasa sviluppata per raggiungere ed esaminare il pianeta nano Cerere. Lanciata nel settembre 2007 ha raggiunto la meta nel marzo dell’anno scorso. “Quel che soprende – ha precisato lo scienziato che ha diretto con Margherita Hack le riviste astronomiche L’Astronomia e Le Stelle – è la ricchezza d’acqua di quello che inizialmente è stato classificato come asteroide. Non si comprende come un corpo celeste così piccolo (quindi con un campo gravitazionale debole e con temperature elevate) riesca a trattenere dell’acqua”. Fondamentali per la scoperta sono state le osservazioni condotte dallo spettrometro italiano VIR, fornito dall’agenzia Spaziale Italiana (ASI) sotto la guida scientifica dell’INAF. La presenza di acqua è stata osservata all’interno di Oxo, un cratere di recente formazione dal diametro di nove chilometri ed è, attualmente, l’unico punto del pianetino nel quale sia stata rilevata. “Un’altra sorpresa che ha messo in agitazione il mondo degli astrofisici – ha concluso Corrado Lamberti – sono le sconfinate discese lisce sulla superficie di Plutone messe in luce dalla sonda New Horizons. Lo si credeva un pianeta geologicamente morto, come la nostra Luna, ma questo inaspettato elemente fa presupporre che all’interno ci sia dell’attività. Come una fonte di calore messa sotto ad una pallina gelato che la livella tutta”. (Bruno Silini)

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