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Vent’anni di esperienza sui pullman della Sab nelle tratte che da Presezzo e Bergamo salgano a San Pellegrino Terme gli permettono di tracciare il livello di educazione degli studenti abbonanti che quotidianamente usufruiscono di un servizio che ritiene “egregio al di là di quello che può scrivere il Gramellini di turno sulla stampa nazionale”.

L’autista (A.G.) racconta di averne viste di tutti i colori nell’esercizio del suo lavoro e non si fa scrupoli a considerare “molta bassa” l’urbanità di certi studenti i quali creano momenti di tensione non da poco. “Basta verificare quello che succede quando i nostri mezzi transitano a San Pellegrino per raccogliere gli studenti in uscita dall’Istituto alberghiero. Invece di restarsene in fila al punto di raccolta invadono la strada e vanno incontro al pullman in movimento con gravi problemi sul fronte della sicurezza.

La Sab si è trovata costretta a “spacchettare” le fermate tra il Bigio e la strada del Casinò per evitare questi incresciosi episodi”. Chi vuole il posto a sedere in fondo al pullman, chi non può rinunciare alla compagnia dell’amichetto e chi vuole semplicemente mettersi in mostra di fronte ai compagni trasformano l’arrivo della Sab in un’esibizione grottesca di numeri circensi.

“In un’occasione, alla guida di un pullman doppio, ho dovuto interrompere la corsa alla Ventolosa di Villa d’Almè per il fumo di “particolari sigarette” che aveva invaso l’intero abitacolo. Ho aperto le portiere e ho detto ai ragazzi di scendere poiché non c’erano le condizioni per continuare il viaggio”.

“Esperienze – continua l’autista – che purtroppo capitano a tanti miei colleghi come quella di raccogliere, a fine tratta, bottiglie di vino e birra ovviamente vuote”. L’autista fa dei distinguo. “Ovviamente non tutti i ragazzi sono maleducati, ma l’azione scapestrata di certuni crea un clima di viaggio da non augurare a nessuno e mina la qualità del servizio”.

Senza contare i vandalismi che i pullman subiscono: sedili istoriati da taglierini, bruciature di accendino, tessuto rovinato, scritte di pennarello. “Un pullman nuovo del valore di 400mila euro dopo pochi mesi diventa il segno visibile del vandalismo gratuito. “Capita anche – conclude l’autista – mentre è in corso il viaggio che qualcuno sganci le sicure delle portiere. Oppure manomettono le guarnizioni di chiusura ermetica delle aperture comportando notevoli perdite di tempo per ripristinare il tutto”

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