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Pochi in chiesa per le norme anti-Covid ma tanti sul sagrato della chiesa di Mezzoldo e al cimitero per salutare Giuseppe Salvini (detto Pepo) trovato morto nel Brembo martedì scorso. Pepo era il responsabile della commissione sentieri nel Cai alta Valle Brembana.




Una persona che amava e conosceva la montagna. Una passione che trasmeteava in quanti incontrava. Una presenza preziosa anche nella rete solidaristica della comunità. Infatti era membro dell’Agape dell’associazione che si occupa di accompagnare gli anziani nelle strutture ospedaliere per le visite e i controlli medici. I funerali celebrati sono stati celebrati venerdì pomeriggio dal parroco don Denis Castelli.Era sempre presente – ha ricordato il parroco nell’omelia – quando c’era da fare qualcosa, sempre disponibile a dare una mano, non solo per il Cai ma anche per il paese e i suoi paesani, e per gli Alpini“.



L’amico Davide Bazzi, al termine del rito, ha letto un messaggio commovente: “Ciao Pepo anzi “Pepo sentieri” come simpaticamente eri conosciuto ai più, solo qualche giorno fa, prima della tua tragica ed inaspettata scomparsa, in prospettiva di poter programmare qualche uscita, si facevano progetti sulle prossime attività riguardanti la manutenzione dei sentieri ed orgogliosamente mostravi una delle tue ultime opere “artigianali”, un cartello di legno con incise le scritte aperto e chiuso da installare all’accesso del sentiero per il Rifugio Balicco. Quante volte ci siamo trovati su molte di queste tue realizzazioni, come anche su alcuni tuoi metodi un po’ “naive” nella segnaletica, in un “conflitto generazionale” nel quale però da una parte tu ti sei sempre dimostrato umilmente disponibile per provare a cambiare punto di vista e anche ad imparare da coloro ai quali avresti in realtà dovuto insegnare, e dall’altra parte i più giovani che hanno saputo accogliere e riconoscere in quel tuo metodo più pragmatico, basato sul motto “val più la pratica della grammatica”, quel segno distintivo che ci aiuterà a non dimenticare quella passione che alimentava le tue giornate instancabilmente dedicate alla manutenzione e valorizzazione dei sentieri della tua valle, dimostrando una tenacia unica nella tua opera senza sosta, silenziosa e spesso solitaria per conservare quel fragile ma prezioso patrimonio delle nostre montagne“.

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