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In un toccante atto di generosità, Marco Oberti, il trentasettenne colpito da infarto martedì scorso all’Alpe Corte, donerà i suoi organi, come aveva sempre desiderato. Il cuore di Marco Oberti aveva inizialmente ripreso a battere grazie al tempestivo intervento di quattro giovani e al curato di Torre Boldone. Il gruppo, formato da Nicola Maoloni, Andrea Cuter, Alex Vanalli e Lorenzo Mangili e don Diego Malanchini avevano eseguito un massaggio cardiaco e utilizzato il defibrillatore del rifugio in cui si trovava Oberti.

L’infarto che ha colpito Oberti è stato un evento totalmente inaspettato e improvviso. Mentre faceva una passeggiata con un amico all’Alpe Corte, Marco ha iniziato a sentirsi male. Inizialmente, si pensava fosse un problema di digestione, ma presto è diventato chiaro che la situazione era molto più grave.

Grazie all’intervento rapido dei quattro ragazzi e del loro prete, il cuore di Oberti aveva ripreso a battere. Tuttavia, durante il trasporto in elisoccorso, il suo cuore si è fermato di nuovo. I medici sono riusciti a rianimarlo, ma le sue condizioni erano estremamente critiche all’arrivo in ospedale.

Mentre la comunità si riunisce per ricordare la sua vita, i funerali di Oberti si svolgeranno domani 15 luglio al pomeriggio (ore17) nella chiesa parrocchiale di Vall’Alta di Albino. Marco, lascia i genitori Luciana e Ugo, i fratelli Fabio e Diego e la sorella Francesca. Laureato in lingue straniere all’Università di Bergamo, Marco ha utilizzato le sue competenze linguistiche nel suo primo lavoro in una società di autonoleggio all’aeroporto di Orio al Serio. Negli ultimi cinque anni, lavorava nel più grande data center d’Italia, Aruba, come addetto alla sicurezza.

Nonostante la tragedia della sua morte prematura, Marco Oberti lascia un’eredità di speranza attraverso la sua generosa donazione di organi.

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