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Una commemorazione diffusa, tra la Valle di Scalve e la Valle Camonica, un evento unitario che, come le acque del Gleno, toccherà le Comunità colpite per tributare un omaggio alle vittime e ai sopravvissuti. Il 1° dicembre prossimo, giornata in cui ricorre il centesimo anniversario dal Disastro che nel 1923 provocò 359 vittime accertate e danni incalcolabili, tra Bueggio, Dezzo e Corna di Darfo si terrà il “Percorso della memoria”, uno degli eventi che, insieme all’inaugurazione del Memoriale in ricordo della Vittime del Gleno ad Angolo Terme, chiuderanno il calendario di iniziative che si è sviluppato lungo tutto l’anno. Alla sede del comune di Darfo sarà, inoltre, possibile acquistare una serie di cartoline realizzate dalla Commissione abbinate a un annullo filatelico speciale prodotto per l’occasione da Poste Italiane.

Le commemorazioni conclusive inizieranno ufficialmente la sera del 30 novembre alle 18, con l’accensione di “Luce per ricordare”, toccante installazione luminosa collocata sui ruderi della Diga.

Si appresta a giungere al termine, con i più importanti momenti commemorativi, il ricco programma di iniziative che dal 21 aprile scorso hanno scandito le tappe del ricordo in Valle di Scalve e in Valle Camonica. Incontri, convegni, concerti, mostre, momenti sportivi, presentazioni letterarie e spettacoli teatrali per oltre 50 appuntamenti sviluppati dal Comitato Centenario Disastro Diga del Gleno, in coordinamento con enti e istituzioni tra la Valle di Scalve e la Valle Camonica, con il Patrocinio della Provincia di Bergamo e della Provincia di Brescia, della Comunità Montana di Scalve e della Comunità Montana della Valle Camonica, oltre che dei Comuni di Angolo Terme, Azzone, Colere, Darfo Boario Terme, Schilpario e Vilminore.

A Bruxelles nella sede del Parlamento europeo, è stata allestita la mostra “Il disastro del Gleno. Storia di una tragedia dimenticata” a cura di Sergio Piffari, con i contributi di Stefano Albrici e Davide Tontini del Comitato Centenario Disastro Diga del Gleno.

Il 18 novembre dalle 15 all’oratorio G. Tovini di Angolo Terme si terrà il convegno “Gleno 1923: storia e conseguenze di un disastro”. Il 23 novembre alle 20.30 a Darfo Boario Terme l’incontro a cura di Luca Giarelli “1° dicembre 2023. L’onda della Diga del Gleno”.

È in programma, invece, il 25 novembre dalle 9 alle 13 nell’Aula Magna dell’Università degli studi di Bergamo il convegno nazionale “A partire da quel che resta. Il Disastro del Gleno, tra storia e paesaggio, memoria e futuro”. Nel corso della mattinata, saranno illustrati i risultati dell’omonimo progetto di ricerca strutturato su tre assi tematici: uno studio scientifico legato agli aspetti ingegneristici-strutturali, curato dal professor Andrea Belleri; una ricerca e indagine critica volta a ripercorrere il profilo storico degli atti, delle piste di indagine e delle vicende processuali legate al disastro, coordinato dal professor Federico Mazzei; una interpretazione geografica, volta a fare emergere personalità dei luoghi, sistemi di relazione storicamente strutturatisi e opportunità di fruizione e promozione territoriale, condotta dalla professoressa Federica Burini e dai professori Fulvio Adobati e Renato Ferlinghetti. Inoltre, la ricerca contiene un’analisi sociologica dei processi di formazione e costruzione della memoria collettiva, a cura del professor Lorenzo Migliorati.

Nella stessa giornata, al cinema Prealpi di Schilpario, si terrà “Memoria di un disastro-Gleno 1923” a cura degli alunni della scuola media Valle di Scalve. Il giorno successivo, fiaccolata a Bueggio.

Gli eventi conclusivi

Il 30 novembre alle 18, nel corso di un incontro nella Sala Consiliare della Comunità Montana di Vilminore, sarà inaugurato il progetto di illuminazione emozionale della Diga del Gleno, nato dall’iniziativa dell’Associazione di promozione sociale Scalve Mountain, in collaborazione con Promo Eventi e con il contributo tecnologico di Gewiss Spa. “Luce per ricordare” – questo il nome del progetto – è stato ideato dal light designer bergamasco Maurizio Quargnale e ha beneficiato, oltre che del contributo di Gewiss, dell’impegno realizzativo volontario di persone e aziende della Valle di Scalve, di Enel Green Power, Banca Sella e Banca Popolare di Sondrio. Non si tratta di una semplice illuminazione, ma di un movimento luminoso che varierà per tonalità e intensità, evocando le emozioni e il profondo cordoglio che ancora oggi la vicenda del Gleno suscita nelle popolazioni che furono investite dalla tragedia.

Nella stessa giornata, verrà riconosciuto al rudere lo Scudo Blu, simbolo internazionale della protezione dei beni culturali dai rischi di conflitti armati, secondo quanto indicato dalla Convenzione dell’Aja.

Il 1° dicembre, giornata in cui si ricorre il centesimo anniversario dal disastro, che avvenne alle 7.15 del 1° dicembre 1923, si terrà il “Percorso della memoria”: con ritrovo e partenza da Bueggio alle 10, alla lapide a ricordo delle vittime del Gleno di Bueggio (via Bonino Bianchi), a seguire Dezzo

(Piazza Vittorio Emanuele) e per chiudere a Corna di Darfo (Chiesetta dei Morti del Gleno, via Aria Libera) verranno deposte corone d’alloro, con interventi delle autorità e benedizione.

Alle 14,30 in Piazza Alpini di Angolo Terme avrà luogo la cerimonia di inaugurazione del “Memoriale in ricordo delle vittime del Gleno”, installazione di bacheche illustrative con foto e testimonianze, un’iniziativa voluta dalla stessa amministrazione. Altra opera condivisa che sarà invece allestita nella stessa mattinata a Bueggio consiste nell’esposizione di oltre 400 mattonelle realizzate dalle comunità della Valle di Scalve nell’ambito del progetto “Impronte della memoria”. Da un’idea di Milda Poderyte Visentin, membro della Commissione della Biblioteca di Vilminore di Scalve, coinvolgendo i più piccolini, fino ad arrivare a due centenarie, sono state realizzate le mattonelle, ognuna delle quali è caratterizzata da un’impronta sull’argilla, prodotta da differenti oggetti raccolti sui percorsi per arrivare alla Diga.

Nel corso della giornata sono previsti anche quattro cerimonie religiose: alle 7,15 alla Chiesa Parrocchiale di Bueggio, alle 16 a Corda di Darfo, alle 18 ad Angolo Terme e alle 20.30 a Dezzo.

A seguire, il 4 dicembre alle 20.30 a Darfo Boario Terme, Lella Costa interpreterà il reading teatrale “La Voce degli invisibili”, accompagnata dalla musica dell’orchestra di Fiati della Valle Camonica, mentre il 9 dicembre alle 20.30 a Vilminore di Scalve si terrà “Memoria di un disastro-Gleno 1923” a cura degli alunni della scuola media Valle di Scalve.

Le dichiarazioni

Stefano Albrici, Presidente comitato Centenario Disastro Diga del Gleno: «Stiamo concludendo un lungo percorso che è stato, soprattutto, un anno di collaborazione. Abbiamo cercato di arricchire di tante sensibilità il ricordo del Disastro del Gleno che per molti e per troppo tempo è stato un atto privato. Questa commemorazione, declinata in storia, arte, cultura, sport e musica, ha cercato di onorare le vittime con un atto collettivo, di restituzione della memoria di quel 1 dicembre 1923. Ieri come oggi la Valle di Scalve e la Valle Camonica non dimenticano e ancora più dimostrano la coscienza della responsabilità nel desiderio di proseguire il racconto di un territorio sempre più rivolto al futuro di questi luoghi».

Maurizio Quargnale, light designer del progetto: «La luce è un elemento affascinante, riesce a creare ombre e a cancellarle, a sottolineare e ad ammorbidire i contorni delle cose, a trasformare, dividere, unire. In questo progetto, alla luce abbiamo affidato il compito di evocare il ricordo e la commozione che sono ancora così vivi tra la popolazione. Abbiamo adottato un approccio leggero, delicato, basato sulla luce bianca nelle sue diverse tonalità per portare alla luce, per sottrarre la tragedia del Gleno all’oblio del tempo trascorso ma anche per esprimere la possibilità della rinascita, la speranza che da quelle rovine possa ancora germogliare un futuro».

Ernesto Duci, presidente dell’associazione Scalve Mountain: «La straordinaria partecipazione da parte di persone e aziende del territorio alla realizzazione di questo progetto testimonia quanto la tragedia del Gleno sia ancora profondamente sentita da tutti noi. Nonostante siano trascorsi cento anni e nonostante non vi siano più tra noi testimoni diretti di quella vicenda. Ma è come se ci appartenesse ancora intimamente e noi stessi in qualche modo appartenessimo a quella tragedia, a quei racconti di cui ci sentiamo custodi. Il nostro augurio è che la doverosa commemorazione di queste settimane possa essere anche un momento forte di condivisione e di impegno per il futuro dei nostri territori, delle nostre comunità, nell’interesse anzitutto delle giovani generazioni».

Gabriele Bettineschi, presidente Comunità Montana Valle di Scalve: «È importante perseverare la memoria del Disastro del Gleno e diffonderne la storia, farla conoscere al di fuori della Valle di Scalve, della provincia di Bergamo e della Lombardia. Noi scalvini dobbiamo essere i primi a raccontare questa storia ai visitatori, ai nostri conoscenti e amici. È una missione di cui ognuno di noi deve sentirsi investito per la memoria delle vittime».

Massimo Maugeri, assessore Comunità Montana Valle Camonica: «Quella del Disastro del Gleno è stata una brutta pagina del nostro territorio dalla quale dobbiamo trarre insegnamento, non solo portando avanti iniziative sulla memoria, ma anche pensando alla futura gestione e cura del territorio. Le opere ingegneristiche hanno impatti sulle persone che vivono sul territorio e chi amministra ne deve tenere conto».

La copertina del libro di Giorgio Cordini stampato in occasione del centenario

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