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I computer Macintosh, prodotti da Apple, stanno per fare un salto di potenza spettacolare: in un paio d’anni saranno prodotti con chip di tipo Arm, abbandonando i chip Intel che fanno funzionare circa il 95% dei computer prodotti nel mondo. Lo ha annunciato lo scorso 22 giugno Tim Cook, Ceo della Apple medesima.


Potrebbe sembrare una notizia secondaria, considerato che sono migliaia ogni giorno le aziende che cambiano fornitori. Ma questa è gravida di futuro. Lo stesso 22 giugno, infatti è stata diffusa la nuova classifica dei Top 500, ovvero i computer più potenti in circolazione (qui il link a un articolo dell’ente che li certifica: https://www.top500.org/news/japan-captures-top500-crown-arm-powered-supercomputer/) e il nuovo primatista, il giapponese Fugaku, gira proprio su chip Arm.

La sua prestazione massima è di 415 Petaflops, ovvero 2,8 volte la velocità del vecchio primatista che è prodotto da Ibm.

Il flop, in informatica, indica 1 calcolo in virgola mobile eseguito da un computer. Quelli più recenti che abbiamo in casa e al lavoro (Mac compresi) sono capaci di farne 1˙000 miliardi ogni secondo, una velocità definita Teraflops. Il Petaflops di Fugaku è 1˙000 volte più veloce del Teraflops.


Ok, i supercomputer della Top 500 sono un po’ diversi dai portatili e dai normali desktop. Stanno in capannoni industriali, hanno bisogno di una piccola centrale elettrica e sono raffreddati in vasche di azoto liquido. Ma tra un paio d’anni, opportunamente ingegnerizzati, potranno essere acquistabili da tutti.I computer Macintosh, prodotti da Apple, stanno per fare un salto di potenza spettacolare: in un paio d’anni saranno prodotti con chip di tipo Arm

Autore

Guido Tedoldi

Nato nel 1965 nel milieu operaio della bassa Bergamasca. Ci sono stato fino ai 30 anni d’età, poi ho scelto di scrivere. Nel 2002 sono diventato giornalista iscritto all’Albo dei professionisti. Nel 2006 ho cominciato con i blog, che erano tra gli avamposti del futuro. Ci sono ancora. Venite.

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