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L’intervista al candidato sindaco Noemi Galimberti (61 anni, pensionata) in campo per le elezioni amministrative 2019 a Brignano con la lista civica “PROGETTO comune BRIGNANO”.



Perché ha scelto di candidarsi alla carica di sindaco?
Per mettere a disposizione del mio Paese l’esperienza amministrativa acquisita in questi anni, prima come Consigliere di maggioranza nella lista “Ruota del Mulino” e in questi ultimi cinque anni come Consigliere di minoranza nella lista “Progetto comune Brignano”, e per costruire una Brignano partecipe e solidale.

Tre doti che ritiene di possedere per amministrare nel modo migliore?
Capacità di ascoltare e dialogare, coerenza, determinazione.

Cosa rimprovera all’amministrazione Bolandrini in questi cinque anni? Ravvisa errori importanti?
Non aver coinvolto i cittadini nelle scelte più rilevanti e nella realizzazione delle opere pubbliche più peculiari; non aver informato adeguatamente la cittadinanza delle azioni messe in campo nella gestione della cosa pubblica; non aver sollecitato la partecipazione dei cittadini. Nel campo delle opere pubbliche considero i vari interventi strutturali effettuati nel centro sportivo comunale alquanto “improvvisati” in quanto realizzati senza pianificare un adeguato progetto sportivo. Criticabile è anche la realizzazione della nuova “Area Feste” presso il centro sportivo, progetto che toglierà buona parte dello spazio verde esistente.

Che ruolo strategico potrebbe giocare Brignano per la provincia di Bergamo?
Le potenzialità di un rilancio di Brignano sono strettamente legate al recupero della parte privata di Palazzo Visconti. Sarà per questo importante valutare con attenzione le proposte della proprietà privata. Importante sarà anche lavorare in sinergia con i comuni vicini per un rilancio delle peculiarità del nostro territorio.

Cosa manca al paese che lei si impegnerà, se eletta, a concretizzare?
Ricostruire un dialogo fra Amministratori e Cittadini.

Come descriverebbe ad un estraneo il paese per il quale si candida?
Un tranquillo paese della bassa pianura padana che ha bisogno di riscoprire le proprie potenzialità, la propria identità attraverso il recupero del territorio e del centro storico, rendendo di nuovo vitale il tessuto sociale e il senso di appartenenza ad una comunità.

Quale è oggi la difficoltà maggiore nell’essere sindaco?
Il ruolo di sindaco richiede oggi molteplici competenze, giuridiche/contabili/finanziarie, l’esperienza amministrativa di questi anni sarà quindi di aiuto ma ancora più importante sarà il lavoro di squadra cercando competenze nei propri collaboratori.

Come intende affrontare le situazioni di marginalità sociale del suo territorio? Indispensabile è la conoscenza dei bisogni del territorio successivamente attivare interventi adeguati per contenere sia situazione di marginalità che di fragilità sociale. Importante sarà dedicare risorse finanziarie adeguate e lavorare in collaborazione con operatori e agenzie che già lavorano nel campo socio/assistenziale.

Il suo politico di riferimento (anche passato) e perché?
Fra i politici del passato ho sempre avuto una grande ammirazione per Enrico Berlinguer, politico integerrimo e grande statista. Doti che ho apprezzato e ho ritrovato in Stefano Rodotà, giurista e accademico di grande levatura morale.

A un indeciso in cabina elettorale cosa gli suggerirebbe per farsi votare?
Vota per cambiare. Il tuo voto per una Amministrazione più trasparente, per una Brignano partecipe e solidale.

Tutti i sindaci intervistati da socialbg.it



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