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Sono stati in molti questa mattina a partecipare alla Celebrazione Eucaristica, presieduta da Don Mario Eugenio Carminati, Vicario Episcopale della Diocesi, di fianco alla Chiesa parrocchiale San Giuseppe in via Mazzini, nel giorno del 76° Anniversario del Bombardamento della Dalmine.




Ed è cosi che, in una messa che già per la disposizione severa e distaccata delle sedie e per le mascherine attentamente indossate da tutti, metteva in evidenza il periodo difficile che stiamo vivendo con per le norme anti covid da rispettare, il Sacerdote ha saputo ben unire la commemorazione di un momento difficile come quello accaduto nei giorni attorno al 6 luglio del 1944, alle prove che stiamo affrontando nell’era della Pandemia da Coronavirus.

Commemorazione Dalmine

Photo: Aivlis

Sono stati in molti questa mattina a partecipare alla Celebrazione Eucaristica, presieduta da Don Mario Eugenio Carminati,

Sono stati in molti questa mattina a partecipare alla Celebrazione Eucaristica, presieduta da Don Mario Eugenio Carminati,

Dalmine: 6 luglio 1944-2020. Stamattina la messa nel giorno del 76° dal Bombardamento

Momento davvero toccante è stato quello delle 11.02, in cui, accompagnato da un solenne momento di silenzio sono state fatte risuonare le sirene della Dalmine. Al termine della celebrazione invece, un momento di raccoglimento attorno al Monumento ai Caduti, realizzato nel 1994 in occasione del 50° anniversario del bombardamento, ha permesso una benedizione solenne e la posa dei fiori ai piedi del monumento.

Commemorazione Dalmine

Photo: Aivlis



Prima delle benedizione finale, ha preso la parola il sindaco di Dalmine Francesco Bramani, in un breve ma intenso ringraziamento a quanti sono intervenuti nella mattinata di oggi, lunedì 6 luglio, nel ricordo di chi ha perso la vita in questa giornata di oramai 76 anni fa.

Commemorazione Dalmine

Photo: Aivlis

Presenti le Forze dell’Ordine, le Associazioni e molti fedeli che hanno deciso di ricordare nella solennità di una Celebrazione Eucaristica, questo giorno impresso nella memoria di tutti: di chi lo ha vissuto in prima persona, di chi conosceva direttamente qualcuno che lavorava alla Dalmine, e di chi lo ha tante volte sentito raccontare.

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