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Come spesso avviene è nei dettagli che si nasconde la vera essenza o la qualità. Così anche per quanto concerne la variegata proposta di avvenimenti collegati a “Bergamo e Brescia capitale della cultura” e relativo ambaradan di iniziative o proposte più o meno confacenti. Spesso si strombazzano eventi che eventi non sono (vedi l’inaugurazione dello scorso gennaio in Piazza Matteotti a Bergamo) o si fanno passare per arte e cultura manifestazioni molto più  affini alle sagre e alle parate fieristiche.

C’è invece una rassegna che merita totalmente il marchio culturale e che si sta svolgendo su entrambi i territori dei due capoluoghi lombardi caratterizzata da un enorme interesse da parte del pubblico e conseguente successo. 

Si tratta di “INEDITA nuovi racconti per luoghi antichi” (link agli eventi) tutta all’insegna di un solo valore: la qualità. Non la qualità calata dall’alto, intellettualmente chich, salottiera, men che meno food tipo happy hour o degustazioni scadenti. Ma tutta all’insegna della leggerezza (spettacoli brevi) e della bellezza non riproposta, ricercata o ricreata bensì costitutiva cioè intrinseca nella armonica perfezione di unità di luogo tempo spazio. Vale a dire: borghi, castelli, dimore storiche, palazzi fuori quasi sempre da ogni circuito e dalle solite propagande simil turistiche, tutto facile tutto pronto. Spesso, infatti, fuori anche dai soliti tracciati e itinerari Google Map, faticosi da raggiungere per stradine di campagna e per cascine profumate di stallatico e acacia.

Luoghi antichi, come recita appunto la locandina, connessi con un valore aggiunto di nuovi racconti di giovani autori appositamente selezionati da autorevole giuria (Baricco, Montanari, Doninelli, Balzano, Biondillo). 12 luoghi bergamasco-bresciani illuminati da altrettanti racconti e interpretati da attori nazionali da Lella Costa a Alessio Boni, Giorgio Marchesi, Omar Pedrini.

Socialbg ha seguito i 2 spettacoli impersonati da Giacomo Poretti e Daniela Cristofori con la partecipazione del clavicembalista bergamasco Federico Caldara. 

Il primo spettacolo nella bassa bresciana ai confini con Soncino, nel bellissimo ancorché sconosciuto castello di Padernello. Vero luogo di fatate atmosfere dove la polvere del tempo e le dimenticate delizie della nobiltà d’antan hanno ritrovato stimoli di rianimazione nella criptica narrazione de “La scatola di scarpe” di Bianca Montanaro. Esemplare e coinvolgente la teatralità della affiatatissima coppia Porretti-Cristofori altrettanto validamente sostenuta dalla limpida esecuzione del maestro Caldara alle prese con raffinata musicalità a volte enigmatica, altre suadente e crepuscolare. 

La sera successiva i tre artisti si sono trasferiti nella bassa Bergamasca nel sontuoso Palazzo Visconti di Brignano Gera  d’Adda. 

Anche qui, come a Pedernello, lunghe file per accedere allo spettacolo con pubblico interessatissimo, tanto più sorprendente per la non notorietà della piece. “La fuga” di Riccardo Orazzini ha rimesso in dialogo le note maschere del Palazzo, un tempo messe a protezione degli spioventi delle coperture sommitali oggi riparate nel museo del palazzo stesso. Altra convincente e coinvolgente prova di recitazione del duo Porretti-Cristofori insieme alla sobria quanto inappuntabile perizia tastieristica e clavicembalistica di Federico Caldara. Per un calorosissimo consenso e esuberante soddisfazione da parte di tutti i presenti. Con la complicità di una mite e seducente serata estiva sotto le stelle. Così come al castello di Padernello.

Esempio raro (consigliabile) di fare cultura dove storia, territorio, memoria, bellezza, arte condivisi e compartecipati diventano occasione e incontro di crescita, riflessione, apprendimento. 

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