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Dopo la bellissima esperienza vissuta come Ambassador del Meeting di Rimini 2020, il nuovo anno mi ha portato provvidenzialmente in dono la possibilità di dare un supporto divulgativo ad un evento analogo che si è svolto dal 12 al 14 febbraio a New York dal titolo New York Encounter (il sito). Trattandosi di una manifestazione ubicata a molti km di distanza da dove viviamo potrebbe sembrare, almeno in apparenza, che le questioni trattate non abbiano attinenza con la nostra quotidianità e, invece, la cosa sorprendente è che questa iniziativa, già a partire dal suo titolo “When reality hits” (Quando la realtà colpisce), è stata utile anche per le sfide che stiamo affrontando in Italia.

Chiediamo così a Riro Maniscalco (tra gli organizzatori del meeting made in USA) di aiutarci a conoscere un po’ di più questo superbowl dell’esperienza cristiana.

  • Come nasce il New York Encounter?

    Il NYE è nato senza rendersi conto di stare nascendo… detto in altre parole quando abbiamo cominciato, con un gruppetto di amici, ad organizzare dei momenti pubblici di presentazione dei libri di Don Giussani che via via cominciavano ad essere pubblicati negli Stati Uniti, avevamo solo un semplice desiderio di far conoscere qualcosa che ci stava a cuore. Avevamo ben presente l’avventura del Meeting di Rimini (by the way, io sono Pesarese, e al primo Meeting nell’80 suonai pure), ma realisticamente non  avremmo mai pensato di poter realizzare qualcosa di neanche vagamente simile in un posto come New York. Invece, passo dopo passo, vedendo come dapprima gli amici e poi tanti altri rispondevano a questo invito, la cosa è andata crescendo. Cosi alla presentazione dei testi di Don Giussani abbiamo cominciato ad affiancare momenti di approfondimento su certe cose che ci stavano a cuore, e poi musica, espressioni di bellezza.
    Ma, ripeto, il desiderio di fondo è sempre stato lo stesso: portare una piccola testimonianza di fede, speranza e carità in questo mondo, offrire a tutti il dono di una vita piena di significato. Anno dopo anno – e sono 13 – questa esperienza chiamata Encounter è andata crescendo con migliaia di persone che vengono da tutta l’America ed anche dall’Europa, per vivere assieme questo weekend fatto di conferenze, presentazioni, mostre, spettacoli.

  • Il 2020 è stato un anno in cui la realtà ha “colpito duro” sia in America che in Italia; quale strada indica il vostro meeting come possibilità per non arrendersi a questo periodo storico caratterizzato dalla pandemia?

    La strada è quella di aprirsi alle domande che il 2020 ha fatto emergere, e non cercare di asserragliarsi in difesa di quello che la pandemia si è portato via. Bisogna avere la forza e l’intelligenza di immaginare ‘un nuovo’ e mettersi all’opera. L’incontro sull’economia per esempio è stato proprio il confrontarsi di idee e ipotesi di lavoro per favorire l’avvento di una economia sostenibile in cui il profitto non sia l’unico signore e padrone.

  • Come italiano che vive all’estero come guarda all’attuale situazione italiana anche alla luce della crisi di rappresentatività politica attualmente in essere?

    Avete scelto Draghi, uomo che ha le conoscenze ed è anche capace di ‘tenere’ il livello ideale. Almeno cosi mi sembra. Bisogna riscoprire il bene comune e rilanciare un metodo di lavoro per giungerci. La pandemia ha messo a nudo anche i forti ed i potenti – forse più di chiunque altro. Il bene comune non è un  lusso, è una necessita

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Autore

Alessandro Grazioli

Marito e papà di 4 bambini, laureato in Giurisprudenza presso l’Università Statale di Milano, Business Unit Eticapro, Consigliere Comunale, scrittore di libri per l'infanzia, divulgatore e influencer sociale su Socialbg

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