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Divertimento in Caissa / 2

L’Operazione Tedoldi è una cosa che mi riguarda personalmente. È cominciata da una chiacchierata fatta al Circolo scacchistico di Treviglio intorno al 2007, e da una domanda che molti giocatori si pongono: un adulto che sappia giocare già da molti anni, pur essendo una schiappa come il giorno prima di imparare il gioco (che se c’era del talento lo si vedeva subito, eh) a che livello agonistico può arrivare…?

Il sentire comune, soprattutto dei «vecchi» del Circolo (quelli che hanno contribuito a fondarlo nei giorni gloriosi della sfida mondiale Fischer-Spasskij) era che chiunque, con un minimo di impegno e costanza, possa arrivare al livello di Candidato Maestro, ovvero alla soglia psicologica dei 2˙000 elo. Mancava soltanto una cavia che confermasse quell’opinione. Ci guardammo un po’ in giro… e lo sventurato rispose… cioè io.

Avevo le caratteristiche che servivano: più di 40 anni d’età e la propensione a commettere sulla scacchiera ogni sciocchezza immaginabile, oltre a quelle inimmaginabili.

Così mi cimentai nell’impresa, slalomando tra il lavoro, gli impegni, le perdite di tempo varie e, a volte, anche un po’ di non voglia. All’inizio sembrò quasi facile, nel senso che arrivai addirittura a 1774 elo, 2ª categoria Nazionale, cioè praticamente metà dell’opera tra la partenza con l’elo che la Federazione assegna gratis, 1440, e l’obiettivo dei 2˙000. Ma poi… ehm, di scivolata in scivolata sono tornato indietro. Alle soglie del lockdown 2020 ero a 1435 elo.

Ci sono le prove, nel senso che ho raccontato alcune delle mie imprese scrivendo una serie di articoli (la versione 1.0 de l’Operazione Tedoldi) per TreviglioScacchi, il sito web del Circolo di Treviglio (al link: http://treviglioscacchi.com/blog). Tornei vinti e persi, i corsi e le certificazioni Snaq per diventare istruttore federale, l’attività di coach delle squadre del Circolo nei vari campionati, ecc.

Gli scacchi sono quella roba lì. Gli dai un’unghia e sei perso nel gorgo. Pensi di poterti divertire una volta ogni tanto e finisci col giocare, divertendoti effettivamente, migliaia di partite.

Poi seguivo anche i consigli degli angolisti. Come il presidente del Circolo, Valter Scotti, che mi dava del disonesto perché non avevo fissato un termine temporale per l’Operazione. E io ho provato a fissare traguardi parziali con tempistiche precise… fallendo ogni volta.

Un altro consiglio, espresso con convinzione dal former president Nazario Menato, riguardava la tattica: «Risolvi problemi a raffica e nel cervello ti si formeranno i giusti pattern, d’altronde fino a CM ci si può arrivare anche senza studiare il resto dello scibile scacchistico». Ok, fatto… fallendo con evidenza.

Poi è arrivato il lockdown, e ho fatto una cosa nuova, 2.0 che di più non si può: ho cominciato a giocare partite online a cadenza «giornaliera», quella che una volta si sarebbe detta «per corrispondenza».

E, ehi, dopo un anno di quel training sono risalito nei dintorni dei 1800 elo!

Tranquilli, in una delle prossime puntate vi racconterò.

(Divertimento in Caissa è una column, come usa nei giornali internazionali, dedicata agli scacchi – di cui Caissa è la musa immaginaria e ispiratrice. Sarà aperiodica, legata agli eventi principali dell’evoluzione del gioco soprattutto di alto livello ed elettronico. Ma parlerà anche di altro… del senso dell’intelligenza, magari. Se mi verrà in mente)

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Autore

Guido Tedoldi

Nato nel 1965 nel milieu operaio della bassa Bergamasca. Ci sono stato fino ai 30 anni d’età, poi ho scelto di scrivere. Nel 2002 sono diventato giornalista iscritto all’Albo dei professionisti. Nel 2006 ho cominciato con i blog, che erano tra gli avamposti del futuro. Ci sono ancora. Venite.

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