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“Io senza musica non so stare” sono queste le parole semplici ma dirette che più hanno colpito i giornalisti presenti giovedì 24 settembre alla Mondadori di Piazza Duomo per la conferenza stampa in cui il bergamasco Roby Facchinetti, ha presentato alla stampa il suo nuovo progetto discografico.

Rilasciato nei giorni scorsi (precisamente venerdì 25 settembre) Inseguendo La Mia Musica Live non solo è il primo album live che porta la firma di Facchinetti da solista, ma è parte di un più ampio progetto che ha visto la pubblicazione pochi giorni prima anche del suo primo romanzo, intitolato “Katy Per Sempre”.

Due prime volte speciali dunque per Roby Facchinetti, un’artista che da oltre 50 anni cavalca le scene del panorama musicale italiano, e che nonostante tutti questi anni passati su un palco, ancora si emoziona nel raccontare i propri progetti, che ancora non esclude niente per il suo futuro e che soprattutto non ha assolutamente voglia di smettere di fare ciò che ama.

A testimonianza di questa sua inarrestabile voglia di fare, il grande impegno dell’artista durante la scorsa estate nell’organizzare e portare avanti giorno dopo giorno con la propria band, una tournée sicuramente ridotta a causa delle difficoltà dovute alle limitazioni Covid, ma non per questo meno densa di emozioni. Diverse dalle solite si, ma ugualmente forti, forse proprio per quel desiderio di normalità che ogni sera si respirava sia da chi era sul palco, sia da chi assisteva al concerto, distanziato e con una mascherina sul volto. Una tournée tra l’altro fortemente voluta per dare aiuto concreto tutti quei lavoratori “invisibili” senza i quali nessun musicista potrebbe suonare nemmeno una nota dei propri brani.

Inseguendo La Mia Musica Live, in uscita in doppia versione CD e vinile si compone principalmente di due parti complementari: nella prima parte i brani live eseguiti durante la tournée che Roby nel 2019 ha portato sui palchi di tutta Italia (con chiusura proprio al Teatro Creberg di Bergamo): in scaletta i brani che più lo rappresentano, tratti sia dalla discografia dei Pooh che dalla propria da solista.

A completare il progetto, cinque brani inediti, tra i quali figurano l’oramai indimenticabile e mondiale Rinascerò Rinascerai (che con orgoglio anche Facchinetti stesso ha definito probabilmente il più grande successo firmato da lui e Stefano d’Orazio), e Fammi Volare, il nuovo brano che da un paio di settimane è in rotazione radiofonica e che ha anticipato l’uscita del disco, entrambi scritti da Stefano d’Orazio.

Photo: Aivlis

Completano la rosa dei cinque inediti altri due brani scritti dall’ex batterista dei Pooh e uno scritto da Maria Francesca Polli, nota anche per aver scritto per Mina. Si tratta di tre brani molto diversi per la tematica affrontata, ma che in comune hanno la grande emozione che riescono a trasmettere a chi li ascolta, sia per la parte musicale che per il testo, ma anche e non da ultimo grazie all’interpretazione magistrale di Roby Facchinetti, la cui voce inconfondibile ancor oggi riesce a emozionare i molti suoi fan e non solo. Scopriamo questi tre inediti:

Invisibili, il primo dei tre brani non ancora noti,  è un brano dedicato agli anziani, e nel dettaglio racconta di una coppia oramai avanti con l’età, che però non ha mai smesso di amarsi, nonostante le difficoltà e nonostante sia rimasta oramai totalmente sola. Un brano sicuramente malinconico, anche nelle sonorità, ma allo stesso tempo dolce, che tocca il massimo dell’intensità verso la fine in quel suo verso, a mio parere estremamente romantico che così recita: “giura che te ne andrai dopo di me” . C’è forse qualcosa di più romantico di un innamorato che dice all’altro che non vuole vivere un solo giorno senza di lui/lei?

L’Ultima Parola, il secondo degli inediti inseriti nel disco, è invece un brano interamente dedicato a Valerio Negrini, batterista nei primi anni e poi penna dei Pooh (e soprattutto di Facchinetti solista) fino al 2013, quando è improvvisamente e tragicamente scomparso. Un testo che ben descrive questo improvviso e prematuro addio di colui che con Facchinetti ha dato vita ai brani più indimenticabili dei Pooh, andato via “senza un’ultima parola, senza un minimo perché” in un freddo giorno di gennaio, quando ancora da scrivere c’era sicuramente molto. Un testo triste, accompagnato da una musica che riesce però a strappare un sorriso, nonostante quel desiderio nascosto, ma non troppo, di sapere quale sarebbe stata l’ultima parola di Valerio, se solo avesse saputo che il suo tempo stava per terminare.

L’ultimo brano, Cosa lascio di me, scritto da Maria Francesca Polli, ha un testo molto dolce, che indaga il desiderio di molti, di scoprire cosa si lascia di se stessi in ciascuna persona che fa parte della nostra via: non solo in amore, ma anche in amicizia o in ogni tipo rapporto personale. Un testo molto dolce accompagnato da una musica trionfale, quella del miglior Facchinetti che, azzardando, a tratti ricorda lo stile del musical e che quasi trasporta l’ascoltatore in una danza.

Nel complesso si tratta di un progetto, Inseguendo la Mia Musica Live, che come lo stesso Facchinetti ha ribadito a più riprese, era molto atteso dai fan: da solista infatti non aveva ancora pubblicato un disco live e forse proprio per questo il suo pubblico lo aveva richiesto più e più volte. Un progetto portato avanti con la stessa cura e dedizione con cui ha sempre lavorato ad ogni album, e che, sempre desideroso di trasmettere la propria musica a chi negli anni lo ha amato e supportato, ha poi voluto impreziosire con degli inediti. Come lo stesso ha raccontato, l’idea di scrivere altri brani e di rendere ancora più completo e importante questo progetto è nata in seguito al grande successo di Rinascerò Rinascerai, brano invece nato sull’onda delle emozioni, quasi per caso, da un Facchinetti provato da quanto il Covid stava distruggendo nella propria e città. Un brano scritto da un Roby Facchinetti che ricercava quel  Potere della Musica che da sempre lo ha salvato in tutte le situazioni, e che questa volta possiamo con certezza dire non ha salvato solo lui, ma anche tutti coloro che in questo brano hanno ritrovato speranza in uno dei momenti più bui della storia più recente.

La conferenza stampa è stata l’occasione per ribadire ancora una volta che tutti i proventi derivati dalla vendita di Rinascerò Rinascerai saranno devoluti all’Ospedale di Bergamo e nel farlo ha anche presentato alla stampa un dettaglio inserito all’interno della versione vinile del disco. Uno dei due poster compresi nel cofanetto infatti rappresenta quell’immagine dell’infermiere che tiene in braccio l’Italia, quello che tutti abbiamo imparato a conoscere durante il lockdown e che è rimasta nell’immaginario collettivo come la facciata del Papa Giovanni di Bergamo. Un gesto quello di Facchinetti e dell’autore del disegno (che ha concesso l’immagine anche per questo utilizzo), per ricordare ancora una volta quanto sia stato importante l’impegno dei medici nei mesi passati, e che vuole in qualche modo aiutare a non dimenticare la tragedia che purtroppo la città di Bergamo ha vissuto.

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