Biondi immobiliare

“Sanremo è sempre Sanremo”: inizia così il lungo messaggio condiviso da Roby Facchinetti sui social nel pomeriggio di oggi, a poche ore dall’inizio del 71esimo Festival di Sanremo.

Il bergamasco, che al Festival di Sanremo ha partecipato tre volte come concorrente (e vi è tornato una seconda volta con i Pooh come ospite nell’anno del cinquantennale), ha voluto dire la sua su questo strano Festival che sta per prendere il via. La prima volta che Facchinetti ha calcato il palco del Festival fu nel 1990, con i Pooh, anno in cui vinse con il brano Uomini Soli (che nel pomeriggio di oggi è stata proclamata da spettakolo.it com miglior canzone di sempre del Festival). Vi tornò nel 2007 con il figlio Francesco Facchinetti con il brano Vivere Normale e una terza volta in coppia con Riccardo Fogli, nel 2018 e il brano Il Segreto Del Tempo.

Sanremo 2021: il messaggio di Roby Facchinetti

Nel lungo messaggio di Roby Facchinetti alcuni pensieri su questo Festival così strano ma non per questo meno importante. Un Festival in cui “tutto è diverso dal solito”. e che senza ombra di dubbio avrà “un sapore differente”.

Continua Facchinetti: “Non andava fatto? Non so. Sono discorsi complessi, quando c’è di mezzo così tanto lavoro, quando un evento muove e tocca decine e decine di ambiti professionali. Guardiamo al Festival di quest’anno da una prospettiva più semplice. Come se Sanremo 2021 potesse essere un’opportunità unica, da vivere in tal modo anche da casa. Non soltanto per guardarci intorno, una volta tanto, vedendo solo i lati positivi delle cose, senza polemiche, il che peraltro non sarebbe male; ma anche perché forse stavolta – finalmente – la canzone catalizzerà tutto l’interesse possibile, dovendo essere proposta nuda sul palco senza neppure il pubblico in platea.” Una speranza dunque, che dopo tanti anni in cui a volte la musica è diventata secondaria, quest’anno possa essere la vera regina della manifestazione.

“E a Sanremo, è sempre stato così e dovrebbe essere sempre così, ciò che conta sono proprio le canzoni. A vincere è una canzone, ciò che resta è la musica.Credo poi che quest’anno la RAI abbia svolto bene il proprio compito di Ente di Stato, organizzando Sanremo anche in un contesto drammatico come quello che stiamo vivendo.L’emergenza rimane, ovvio. E le limitazioni giustamente continuano per tutti, per quanto sia sempre più difficile viverle.Ma pensare un Festival senza pubblico ha significato dare un segnale forte, mettersi dalla parte giusta, quasi dare un esempio.”.

Un Festival dove a farla da padrone sarà pur sempre il pensiero della Pandemia, soprattutto in questi giorni in cui i contagi sono in lento ma costante aumento. Ma anche un Festival per andare avanti, “ma si va avanti soltanto se e quando si riesce a rispettare le regole imposteci dalla pandemia.Intendiamoci, amici cari. Cantare senza pubblico, comunque, non è bello. E io per primo mi auguro che ovunque si torni alla normalità appena possibile”.

Un pensiero ai lavoratori del mondo dello spettacolo

Nel suo lungo messaggio Facchinetti ha voluto anche rivolgere un pensiero ai lavoratori dello spettacolo. Un problema, quello legato a questo mondo, per cui lo stesso si è messo in prima linea sin da subito. Ricordiamo infatti la sua partecipazione alla cerimonia dell’inaugurazione dell’Albero dei Bauli nella nostra Bergamo e proprio pochi giorni fa nella campagna “Ultima Concerto?”

“Nei giorni scorsi, molti di voi l’avranno visto, ho voluto io stesso dare un segno forte sul tema del blocco dello spettacolo live, con l’evento dell’Ultimo Concerto pensato per attirare l’attenzione sull’anno di fermo dei locali che danno spazio alla musica dal vivo. Perché il settore, il mio settore, è in crisi ormai da tanto, troppo tempo. I lavoratori dello spettacolo, su più fronti, attendono da troppo tempi migliori. Però, finché la pandemia ci aggredirà, dobbiamo far buon viso a cattivissimo gioco: e se anche Sanremo servirà a dare un segnale di rispetto delle regole come unica chance per poter domani ripartire, ben venga il Festival.

Ora non mi resta che augurare un buon Sanremo a tutti i colleghi coinvolti.Sperare che il palco dell’Ariston, in questo uno dei più importanti al mondo, anche stavolta permetta a nuovi brani, nuove idee, nuova musica di spiccare il volo.Poi auspico che gli applausi finti, unica faccenda che mi convince davvero poco di quanto hanno annunciato per le serate televisive, siano surclassati da canzoni vere, e belle. E che anche Sanremo, ci aiuti un poco ad alleggerire la pesantezza di questi tempi: duri per tutti quanti.Perché Sanremo è sempre Sanremo… o no??Buon Festival, amici!”

Image
Print Friendly, PDF & Email