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Così è da sempre: l’uomo ha bisogno di mappe che lo aiutino a decifrare il presente, che indichino la direzione. In mancanza di esse c’è il caos e la confusione. Se invece si hanno in mano le mappe non aggiornate, si corre il rischio di non comprendere il mondo in movimento. O di decifrarlo guardando il presente e immaginando il futuro con le categorie del passato e dunque alimentando nostalgie che muovono al risenti- mento e al rancore. Perché il presente è sempre dentro scenari che mutano. A volte con una velocità impressionante. Imparare a distinguere, direbbe Dossetti, “la storia dalla cronaca” è il compito di un’associazione come la nostra. Che vuol dire guardare in profondità, non fermarsi alla superficie. Con ragionamenti, non solo con sentimenti. E’ quanto si prefiggono i nostri frequentati percorsi di Geopolitica e di Economia: sono occasioni di studio per andare alla radice delle questioni, oltre l’immediato con- sumo.

È necessario quindi custodire l’arte del discernimento, quella che Aldo Moro chiama – va “l’intelligenza degli avvenimenti”. Non basta l’accadimento, occorre l’interpretazione. Ma per avere l’interpretazione serve avere necessariamente un punto di vista da cui leggere la storia. I  laici cristiani che stanno “sulla soglia”. Scelgono di stare nella città di tutti custodendo l’umano e l’etica del volto, specie di chi fa più fatica che sono per noi la traduzione concreta delle nostre tre fedeltà storiche: al Vangelo e alla Chiesa, al lavoro e alla democrazia. Fedeltà che vanno continuamente riscritte dentro la storia che muta. Non sono date in forma compiuta una volta per tutte.

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Autore

Daniele Rocchetti

Daniele Rocchetti è Presidente delle Acli di Bergamo riconfermato all'ultimo Congresso del 3 ottobre 2020

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