Biondi immobiliare

Verrebbe da dire, alla Shakespeare, sogno o son desto? Ma davvero entro giugno noi lombardi tutti saremo vaccinati al Covid? Dunque liberi di tornare alla normalità. Se uno sta con i piedi per terra più che un sogno sembrerebbe l’ennesima presa in giro da parte dei nostri “responsabili” (?) regionali che continuano a infilare una bufala dietro l’altra degna del più convincente-illusionista dei maghi. Senza però convincere nessuno. Perché, ahinoi, la scena sulla quale si svolge la rappresentazione non è quella delle fake news e neppure quella più o meno divertente delle telenovela, bensì purtroppo quella di una drammatica storia vera.

Insomma alla congrega regionale ora si è aggiunto (nominato) persino l’ex responsabile della Protezione Civile Bertolaso. Il quale, per non smentire lo storytelling degli illustri superiori, è partito subito in quarta con l’ennesimo annuncio da paese delle meraviglie. Peccato che proprio in ambito di vaccini la nostra Regione vanti un recentissimo (anzi tuttora in atto) primato negativo. Primato che in termini matematici si definirebbe “procedimento per assurdo“. Il riferimento è al vaccino antinfluenzale garantito da Regione Lombardia fin da settembre, poi slittato a ottobre, novembre e via dicendo, per arrivare fino ad oggi. Proprio così. Perché è proprio di oggi la notizia che il vaccino antinfluenzale è a disposizione di tutti. Incredibile ma vero. Ci rendiamo conto (si rendono conto “loro”) che la stagione influenzale è ormai agli sgoccioli e che il vaccino non serve più a nessuno e che i vaccini medesimi saranno destinati solo al macero? E chi paga? Chi ha pagato? Tutti noi.

Davvero c’è da rimanere pietrificati: con che coraggio si promette vaccino anti Covid per tutti e parallelamente si annuncia l’arrivo di un altro vaccino a tempo scaduto? Ma non c’è limite al peggio? E poi cos’è questa arroganza federalista che una Regione garantisce il vaccino a tutti? E le altre Regioni? Ognuna per conto suo? In base al PIL? Come sosteneva per l’appunto la neo assessora Moratti. In una nazione seria, di fronte al male o al nemico (leggi pandemia) tutti convergono gli sforzi per il bene comune. Vedi nella Atene di Pericle (V secolo a. C.).

L’ultimo nostro articolo (clicca qui) si concludeva con la citazione ciceroniana sull’abuso della pazienza da parte del potere sui cittadini. Ora non resta che una conclusione amara e sconfortante: la pazienza è finita ma noi semplici cittadini non abbiamo più fiato, più forza e neanche più tanta voglia di reagire di fronte a una politica dilettante e provinciale. Non ci rimane che l’ironia e la bellezza. Come l’ironia di Altan che nella vignetta settimanale (ultimo numero de L’Espresso) dice: “Il mondo impazzisce. Riapriamo i manicomi“.

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