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Anche il Teatro Donizetti, dopo quasi 3 anni di chiusura per lavori di restauro e di adeguamento alle norme di sicurezza (costati a noi contribuenti quasi 20 milioni di euro) e dopo il blocco forzato causa Covid, a fine mese tornerà, seppur gradualmente, a svolgere il suo ruolo di contenitore un po’ privilegiato per avvenimenti culturali e non solo. La data ufficiale è il 28 maggio. Da lì è previsto un mese denso di spettacoli e avvenimenti sia gratuiti in via di definizione. Calendario tutt’ora in cantiere e in via di definizione, compresa la giornata inaugurale.

Quel poco di certo a conoscenza e è che per 3 giorni (28, 29, e 30 maggio) si susseguiranno visite guidate (a pagamento da 8 a 12 euro) per scoprire e conoscere il “nuovo” teatro con autoguida registrata dell’attore Maurizio Donadoni e performance dal vivo. Quindi saranno proposti spettacoli di teatro (con Baricco che propone “Novecento” il 4  giugno), di jazz (5 giugno “Bergamo jazz“), di lirica (2 giugno “Donizetti revolution“… un’improbabile definizione che promette aspettative inutili). E ancora la prosa: il 18 giugno con “Trascendi e sali” di Bergonzoni, mentre il 25 giugno sarà in scena il pianista jazz Danilo Rea col saxofonista Gianluigi Trovesi.

Seguirà poi fino a luglio la programmazione del tradizionale Festival Pianistico internazionale di Brescia e Bergamo, quindi a settembre la stagione lirica. Ovviamente si dovranno rispettare le consuete (speriamo) norme anti pandemia. Così i mille posti disponibili si ridurranno a 500, con inizio degli spettacoli anticipata alle 19. Torna dunque a pulsare il centro culturale di Bergamo in un contesto che auspichiamo sempre più favorevole a una cultura non solo legata ai grandi eventi e ai grandi nomi, spesso appannaggio di élite, ma allargata e disponibile a tutti e alle tasche di tutti.

Perché la cultura, come la scuola è un diritto per la crescita e lo sviluppo della conoscenza. Nel frattempo si sta lavorando nell’area adiacente il teatro per abbellire in senso ecologico l’arredo verde e urbano, onde creare, unitamente ad una risistemazione del Sentierone e della limitrofa piazza Dante. Di fatto un vero e proprio “salotto cittadino“, culturale, civico, edonistico. 

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