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Per Pasqua è prevista la riapertura del Santuario di Sombreno a Paladina dopo aver completato il restauro degli interni all’antico splendore seicentesco. Si era partiti, lo scorso anno, da una “semplice” ripulitura e un consolidamento degli stucchi messi a dura dalle infiltrazioni d’acqua causate dal nubifragio aveva divelto il tetto nel luglio 2016. Ma lavorando sono stati rinvenuti una serie di affreschi quattrocenteschi celati sotto altre pitture settecentesche. Sono venute alla luce una serie di cosiddette Madonne del Latte, epilogo figurativo di voti devozionali della popolazione. E’ anche emersa una bellissima crocifissione quattrocentesca, un San Sebastiano, e una Madonna in Trono con San Rocco e probabilmente Sant’Alessandro. Un’evidenza che ha portato la parrocchia di Sombreno, guidata da Don Sergio Paganelli, a mettere in atto un intervento di restauro conservativo totale, progettato e diretto dall’architetto Guido Roche di Alzano Lombardo con il supporto di un team di restauratori coordinato da Michele Verzeri di Valbrembo che ha al suo attivo lavori di restauro alla chiesa di Piario e Nasolino. I lavori, con il benestare della Soprintendenza delle Belle Arti, erano iniziati i primi giorni di agosto. Per le festività pasquali i visitatori potranno accedere al Santuario e godere di un fascino tutto nuovo. E’ un intervento importante con una previsione di spesa di 150.000 euro dei quali 15.000 euro sono arrivati dal Parco dei Colli di Bergamo e 10.000 euro dalla Brembo. Un impegno che la parrocchia ha voluto assumere per conservare un luogo di culto conosciuto e amato non solo dai parrocchiani.


A dare supporto al parroco c’è il gruppo “Gli amici del Santuario” che due anni fa, con la Parrocchia, aveva restaurato l’organo del santuario (un Serassi del 1737) che da 60 anni era inutilizzato a causa del degrado accumulato con il tempo. Un investimento nell’ordine dei 100.000 euro che ha permesso (grazie alla perizia professionale della ditta Piccinelli di Ponteranica e di Andrea Lutti di Sombreno) di restaurare un capolavoro di artigianalità musicale senza l’impiego di nessuna contaminazione materiale se non quella originaria. Anche la Regione potrebbe dire la sua nel partecipare alle spese. Infatti, il 5 giugno scorso al Santuario del Monte di Sombreno era venuto in visita l’assessore regionale all’Autonomia e Cultura Stefano Bruno Galli, rimasto molto colpito da questo “scrigno di bellezza e arte”. Allora sulla stampa aveva confermato il suo interesse e promesso che nel bilancio 2019 avrebbe sicuramente trovato un modo fattivo per aiutare il santuario di Sombreno. Accanto al restauro degli affreschi c’è l’importante opera conservativa di cinque dipinti collocati nella parte alta del santuario della Madonna di Sombreno: l’Assunzione della Vergine, la Donna dell’Apocalisse, il Riposo durante la fuga in Egitto, la Circoncisione di Gesù, la Presentazione di Gesù al Tempio. Le prime due tele di fine Seicento (restaurate da Antonio Zaccaria che lo storico dell’arte Francesco Nezosi ha attribuito a Cristoforo Tasca) sono state già presentate alla comunità. Le altre tre tele (su cui Andrea Lutti ha lavorato) saranno presentate giovedì 31 gennaio alle 20,30 nella chiesa parrocchiale di via Bergamo 14, a Paladina.


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