Biondi immobiliare

Si sa che in Italia le questioni transitorie sono quelle che più resistono all’usura del tempo. Siamo un paese che gode del temporaneo, che si trastulla nei limbi, che specula nell’esercizio delle ipotesi. Pertanto, il prossimo trasferimento della caserma dei Carabinieri di Villa d’Almè (al confine con Almè) sarà senz’altro più duraturo dei previsti tre anni.



C’è anche chi arriva a pensare, non senza ragioni, che la temporaneità dei Carabinieri a Petosino possa arrivare addirittura al consolidamento, magari mediante la realizzazione di nuova caserma nella spaziosa area del Gres. Sono solo congetture, però plausibili anche perché c’è una sorta di riserbo amministrativo sull’argomento. Si parla per dichiarazioni, ma alla richiesta di documenti ufficiali (anche per un dovere di trasparenza verso i cittadini che diano evidenza di accordi tra Comuni e l’Arma) viene risposto picche. O questi accordi non ci sono, oppure non c’è ragione per non mostrarli se consideriamo che una caserma non è frutto di investimenti privati, ma attinge da soldi pubblici ricavati dalle tasse dei cittadini. Ma il tempo darà le sue risposte.

Di reale c’è da evidenziare il “capolavoro amministrativo” del sindaco di Sorisole Stefano Vivi che porta nel cuore del paese il presidio dell’Arma “sottraendolo” ai vicini colleghi Massimo Bandera (Almè) e Manuel Preda (Villa d’Almè). Quello che era stato il sogno proibito di tutti i sindaci di Sorisole degli ultimi anni (tranne Stefano Gamba che contesta il trasferimento temporaneo a Petosino) trova concreta realizzazione nell’amministrazione Vivi. “La caserma attuale di Villa d’Almè – ha chiaramente spiegato il sindaco Bandera durante l’ultimo Consiglio comunale in risposta ad una interpellanza della minoranza “Insieme per Almè” – verrà dismessa entro breve tempo e trasferita in via provvisoria a Petosino nel centro civico di via Martiri della Libertà“. Struttura che verrà revisionata per ospitare i Carabinieri attraverso interventi esclusivamente a carico di Sorisole. Di per sé le dichiarazioni di Bandera non costituiscono una novità, ma rompono un imbarazzante silenzio. Lo scorso ottobre Vivi aveva annunciato l’accordo (qui il documento ufficiale è stato mostrato!) con quale Sorisole si candidava ad ospitare la caserma temporanea. I lavori inizieranno l’11 marzo (135.000 euro di spesa), dopodiché i Carabinieri si sposteranno.

La vecchia caserma sembra che sia abbattuta e poi ricostruita (qui sarebbe bello vedere un accordo in tal senso) con una superficie operativa di circa 2.300 metri quadri, quasi quattro volte più grande di quella attuale. In pratica una tenenza. Il che significa sacrificare l’attuale parco giochi a lato, a meno di non costruire un super bunker o un grattacielo. Il progetto di costruzione di una nuova Caserma darebbe (sono dichiarazioni del sindaco Preda a L’Eco di Bergamo del 2 marzo 2019) “la concreta possibilità d’accesso ad appositi fondi regionali portando così un importante investimento, in termini di controllo e sicurezza, sui nostri territori“. Abbiamo chiesto al sindaco Vivi se ci fossero riscontri documentati che la nuova caserma di Villa d’Almè (qualora venisse edificata sul luogo di quella vecchia) possa diventare tenenza dell’arma. “Che io sappia no – risponde Vivi – Secondo me è stato usato in modo improprio il termine tenenza. In realtà credo vada riferito alle dimensioni della struttura e non alla sua operatività. Comunque io continuo a pensare che abbattere quella vecchia (che potrebbe essere venduta) significhi buttare via i soldi dei cittadini. Così come realizzare una caserma importante in un luogo stretto e sostanzialmente sacrificato, spendendo comunque intorno ai 3 milioni di euro, significa spendere male i soldi della gente. La caserma deve essere realizzata in un’area ampia e che offra possibilità di ampliamenti o integrazioni future, deve essere concepita per funzionare bene almeno 70 anni, vista la spesa che comporta. È sbagliato far prevalere ragioni di campanile sul buon senso“.

Sull’argomento il consigliere villese, capogruppo Paolo Donghi (segretario Lega di Villa d’Almè) ha palesato le sue riflessioni assicurando con non ha visto circolare nessun documento ufficiale sottoscritto da chi ha i relativi poteri decisionali su una possibile tenenza dei Carabinieri a Villa d’Almè. “Il trasferimento temporaneo della Caserma dei Carabinieri a Sorisole denota tutta la “fragilità” politica e l’inadeguatezza nel saper gestire con oculatezza il nostro territorio. Già a suo tempo avevo espresso la possibilità di candidare le ex scuole medie del paese per il trasloco temporaneo. Perdere la Caserma dei Carabinieri, senza garanzie allo stato attuale dei fatti, di un suo ritorno significa perdere un tassello fondamentale per la sicurezza dei cittadini e del territorio villese. I Carabinieri sono un’istituzione prestigiosa che arricchisce la nostra comunità e non aver saputo trattenerli sul nostro territorio rappresenta, per chi amministra il nostro paese, un grave errore che si ripercuoterà negativamente sui cittadini. La tanto decantata Unione dei Comuni che tanto è stata sbandierata adducendo che avrebbe consentito di fare “massa critica” per aumentare il peso politico dei due paesi per ottenere e mantenere sul territorio di Villa d’Almè e Almè servizi e strutture, si è rilevata per l’ennesima volta un carrozzone burocratico inutile e costoso che grava sulle tasche dei cittadini. La notizia sta preoccupando la cittadinanza….mi unisco al loro sconcerto, con rammarico!“. Infine, che Villa d’Almè diventi tenenza non convince neanche l’ex sindaco di Almè Luciano Cornago: “Visto l’insistenza del sindaco Vivi mi rimane anche il dubbio, nell’ipotesi che l’attuale maggioranza perda le prossime amministrative, che a Villa si faccia la caserma nuova“.


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