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Due settimane fa il caso Super Lega, tutti o quasi schierati a gran voce per il “NO”, tutti o quasi schierati contro l’infausta idea commerciale lanciata da Agnelli e altri magnati del pallone. Si è detto: “Il calcio è di tutti, anche dei più piccoli, il calcio è dei tifosi che lo seguono con passione ….“.

Ragionamento sacrosanto, che non fa una piega. Peccato che dopo pochi giorni si apprende della nuova formula della prossima Coppa Italia che vede di fatto ammesse le sole squadre di Serie A e Serie B. Nessuna squadretta ambiziosa di Serie C, la cosiddetta Lega Pro. Solo le grandi del calcio. Un vero peccato, ma il calcio non doveva essere di tutti? Ma se il calcio è dei tifosi come può una formazione meritevole non avere l’opportunità di confrontarsi con una grande del campionato italiano? Perché essere tagliata fuori?

L’ipocrisia del mondo del calcio dà per l’ennesima volta il meglio di sé. La torta è sempre più piccola: è quindi necessario essere in pochi a spartirsela. Meno squadre partecipano più la fetta di torta aumenta. Ragionamento più che logico. Solo che questa volta non vedo gente indignata dalla decisione della Lega del Pallone. Peccato perché la coerenza dovrebbe essere sempre un elemento caratterizzante di qualsiasi persona o ambiente, sia esso sportivo o no.

Tutti contro Andrea Agnelli: calciatori, allenatori, Presidenti, tifosi… gli stessi che oggi non dicono nulla di fronte ad una decisione criticabile che nega di fatto a piccole ma ambiziose realtà calcistiche di partecipare ad una competizione nazionale come la Coppa Italia, da oggi più ricca economicamente, ma impoverita nei valori dello sport.

Peccato!


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