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«Il mio atto è il mio bene, il mio atto è la mia eredità, il mio atto è la matrice che mi ha generato, il mio atto è la razza cui appartengo, il mio atto è il mio rifugio.»

(Anguttara Nikàya, trad. David-Neel, Le Bouddhisme, p. 152.)

“La volizione (cetanā), o monaci, è quello che chiamo azione (cetanāhaṃ bhikkhave kammaṃ vadāmi), che per via della volizione si compiono azioni con il corpo, la parola o la mente… C’è karma (azione), o monaci, che matura nell’inferno…karma che matura nel mondo animale… karma che matura nel mondo degli uomini… karma che matura nel mondo celeste… Triplice, tuttavia, è il frutto del karma: quello che matura nel corso della propria vita, (diṭṭa-dhamma-vedanīya-kamma), quello che matura nella prossima nascita (upapajja-vedanīya-kamma) e quello che matura in ulteriori nascite (aparāparīya-vedanīya kamma)…

(Anguttara Nikāya VI, 63).

Il concetto dil karma assume un’importanza centrale nelle dottrine induiste, ma anche nel buddismo, nei Giainismo e in altre filosofie orientali.

Nell’induismo

il karma rappresenta ciò che non è materiale nelle azioni ed influisce nel destino degli esseri viventi e sulla loro possibile salvezza. È la legge di causa-effetto, ma non da un punto di vista strettamente fisico e materiale, semmai spirituale ed incorporeo. La fede nel karma implica, nella religione induista, che ogni azione, pensiero o parola ha una conseguenza, che può essere positiva o negativa, e che ogni persona è responsabile delle scelte che fa e delle conseguenze che ne derivano. Per cui le buone azioni portano ad effetti positivi, mentre le cattive azioni portano ad effetti negativi.

Nel Giainismo

Il concetto del karma è centrale anche nel Giainismo essendo collegato con altri concetti filosofici tipici di questa religione come la trasmigrazione, la reincarnazione, la liberazione, la non-violenza e il non attaccamento alle cose. Per i giainisti le azioni hanno conseguenze: a volte immediate, a volte rimandate a future incarnazioni. Per loro, infatti, la dottrina del karma non è considerata in relazione ad una sola vita, ma anche in relazione alle future incarnazioni e alle vite precedenti.

Nel Buddismo

Ma veniamo al Buddismo. Secondo i buddisti il karma è un principio universale che regola il ciclo della natura umana: una condotta virtuosa genera una o più rinascite positive, una condotta non virtuosa genera, al contrario, rinascite negative. Il karma vincola quindi l’esistenza di tutti, perché ciò che faremo, come agiamo nelle nostre condotte quotidiane, si ripercuoterà nelle nostre vite future, garantendoci tante vite gioiose oppure condannandoci all’infelicità lungo una serie infinita di rinascite. Quando si compie, ma anche soltanto quando si desidera compiere, un’azione virtuosa si depositano dentro di noi dei semi che ci porteremo nelle vite successive in cui germoglieranno. Possono essere delle piante buone, se abbiamo posto in essere buone azioni, oppure piante cattive, se la nostra condotta non è stata virtuosa. I semi “cattivi” rappresentano, quindi, una macchia, un debito che l’anima si porta in avanti all’infinito. Ma i semi cattivi possono essere distrutti grazie al raggiungimento della “illuminazione” che affranca l’anima dal debito karmico e le spalanca le porte del Nirvana.

È essenziale precisare che nel buddismo l’elemento determinante non è l’azione, in sé, ma l’intenzione. Un’azione compiuta, ma anche un pensiero, che non nascono da una volontà non producono riflessi sul karma. Così come, all’opposto, un’intenzione che non si concretizza in una condotta concreta, può produrre effetti sul karma.

Nel buddismo possiamo avere:

  1. Karma positivo – Questa è la classe di karma in cui le azioni hanno portato risultati positivi e benefici nel mondo.
  2. Karma negativo – È la classe di karma in cui le azioni hanno portato a risultati negativi e danni nel mondo.
  3. Karma neutro – È quello in cui le azioni non hanno avuto alcun impatto notevole sull’universo. Non sono state positive o negative.
  4. Karma residuale – Questa è la classe di karma in cui le azioni di vite passate continuano ad avere un impatto sulla tua vita presente.
  5. Karma collettivo – Qui l’azione di un gruppo influenzerà il risultato karmico del gruppo nel complesso.
  6. Karma cosmico – Questa è la classe di karma in cui le azioni di una persona influenzeranno il destino dell’universo intero.

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Lezione 4: L’ottuplice sentiero verso la liberazione
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Lezione 8: I tre tentativi di uccidere il Buddha
Lezione 9: Gli ultimi anni di vita del Buddha
Lezione 10: Le fonti del buddismo: il canonico di Pali
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Lezione 12: Le scuole minori del buddismo: Nichiren Buddismo, Zen, Pure Land
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Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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