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Per Socrate la virtù, ossia l’arte del sapere vivere comportarsi, non deve essere riferito al singolo mestiere che un uomo esercita.

Per Socrate la virtù, ossia il saper vivere e il saper comportarsi, non deve essere riferito al singolo mestiere che un uomo esercita. Per cui non basta saper lavorare correttamente il legno per essere un falegname virtuoso, occorre anche imparare bene il mestiere del vivere, ossia la scienza del bene e del male: “Il possesso delle altre scienzesta scritto nell’Alcibiade II platonicose non si possiede anche la scienza del bene, rischia di essere raramente utile, anzi il più delle volte è un vero e proprio danno… Chi possegga anche la scienza del bene, la quale coincide anche con quella dell’utile…, ebbene un simile uomo lo chiameremo assennato, capace di consigliare la città e se stesso.

Se, nella sostanza, per Socrate l’essere filosofi e l’essere uomini virtuosi sia la stessa cosa allora ne consegue che la virtù è unica, è una sola, in quanto ciò che gli uomini considerano le varie virtù (l’intelligenza, il coraggio, la forza) sono soltanto modi di essere al plurale dell’unica virtù al singolare che è la scienza del bene. Senza la virtù unica le altre virtù minori cesserebbero di esistere. Per cui, come già detto, se un falegname sa lavorare perfettamente il legno ma non è capace a riflettere, a cercare dentro di se il vero significato delle cose, se, insomma, non è un filosofo, non sarà mai un uomo virtuoso.

La rivoluzione della tavola dei valori

Attraverso un nuovo modo di intendere la virtù Socrate opera una rivoluzione della tavola dei valori. I valori non sono più quelli legati alle cose esteriori come il potere, la ricchezza, la fama e nemmeno quelli legati al corpo, come la forza, il vigore, la bellezza fisica e la salute in generale, ma solamente i valori dell’anima che possono essere tutti ricondotti alla conoscenza. I valori, in cui crede il filosofo, insomma, sono quelli interiori. Attenzione però, sebbene Socrate rifiuti di attribuire ogni rilevanza ai valori mondani egli non intende con questo mortificare l’uomo proponendogli una vita ascetica. Nutrire l’anima non significa mortificare il corpo e rinunciare a qualsiasi piacere nella vita, è solo un modo per ottenere una condizione esistenziale sana, durevolmente appagante e felice.

Nota e spietata fu la critica che Nietzsche rivolse a Socrate, considerato uno dei primi responsabili della decadenza occidentale. Il filosofo tedesco infatti accusò Socrate di aver ucciso la vita, svilito l’uomo e la sua forza vitale. Alla critica di Nietzsche dobbiamo però muovere anche noi, a sua volta, una critica, infatti, Socrate non intende annientare i valori vitali del benessere, della forza, del vigore, ecc. volle semplicemente porre un freno al caos dionisiaco degli istinti sottoponendoli alla ragione. Solo in questo modo tali qualità possono essere orientate alla virtù e al bene e non seguire una cattiva direzione.

Un’ultima precisazione, essendo l’uomo un essere sociale, l’arte del saper vivere si concretizza sempre nell’arte del saper vivere con gli altri. Ciò si realizza, in ambito politico, con un impegno collettivo verso il bene comune.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista

Fonte immagine di copertina: Depositphotos

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Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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