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Io cerco di farmi da me (…) un altro metodo (…). Temetti mi si accecasse del tutto l’anima a volere guardare direttamente le cose con gli occhi e a cercare di coglierle con ciascuno dei sensi; mi parve, allora, che bisognasse rifugiarmi nei lògoi e considerare in essi la realtà delle cose (…). Quando gli fu consentito codesto, si era tutti d’accordo che in corrispondenza di ogni cosa esiste un’idea e che tutte le cose, in quanto partecipano delle idee, appunto da esse prendono il loro nome (Fedone, 95b, 99d-e, 102a-b).

La teoria delle idee di Platone

La teoria delle idee di Platone rappresenta il perno di tutto il sistema filosofico costruito dal filosofo, l’asse portante della sua elaborata dottrina, nonché l’eredità più importante che lascia alla filosofia e alla civiltà occidentale. Essa non è esposta in modo compiuto o organico in un unico dialogo anche se ne parla più diffusamente nelle opere della maturità: nel Fedro, nel Fedone, nel Parmenide e nella Repubblica. Per il filosofo di Atene esiste una realtà sovrasensibile, una realtà, cioè, che eccede il mondo così come lo conosciamo, quello tangibile, concreto, che i nostri occhi possono vedere e i nostri sensi riescono a percepire. L’auto che vedo passare, la matita che sto impugnando, il libro che sto leggendo, la sedia sulla quale sono seduto. Questi sono tutti esempi di realtà riconducibili al mondo che abitiamo. Il sovrasensibile, invece, non è tutto questo, ma è qualcosa di cui è impossibile fare esperienza diretta, pratica e immediata, perché, come avrebbe detto lo scrittore Antoine de Saint-Exupery, è invisibile agli occhi. Questa dimensione ultraterrena e metafisica è chiamata da Platone iperuranio, che significa al di là del cielo, ed è il luogo, per il filosofo, dove dimorano la nostra anima e le idee, entità immutabili e incorruttibili, di cui il mondo non è che un’imitazione soltanto imperfetta.

Ma cosa sono le idee per Platone, e perché sono così importanti? Le idee per il filosofo ateniese non sono ciò che intendiamo noi, ossia delle riproduzioni della mente, l’oggetto del nostro pensare (sto pensando a un libro e quindi diciamo che ne ho l’idea) ma qualcosa di più rilevante e più nobile. Le idee sono delle forme astratte, archetipi da sempre esistenti, immutabili e imperituri, attraverso cui è possibile, ed è questa la loro caratteristica fondamentale, trovare lo schema, la forma esemplare che accomuna una pluralità dispersa di oggetti, ciò che quindi resta simile nel molteplice e stabile nel divenire.

Alcuni esempi

Degli esempi renderanno maggiormente comprensibile tale concetto. Se dico cavall” non intendo proprio quel determinato cavallo che di fronte a me sta mangiando la biada, oppure se dico penna non mi sto riferendo a quella precisa e determinata penna che ho in mano con la quale sto scrivendo, ma, piuttosto, l’idea astratta di cavallo, o l’idea di penna. L’idea permette infatti di includere in un’unica entità (o come diremo oggi concetto) ciò che hanno in comune una molteplicità di cose. Gli esempi potrebbero continuare: l’idea di Bellezza è comune e include tutte le cose che sono belle, l’idea di Giustizia tutto ciò che è giusto, l’idea di bottiglia tutto ciò che chiamiamo bottiglia, e così via. Le idee platoniche sono modelli perfetti, archetipi primordiali che esistono da sempre ed esisteranno per sempre. Sono molteplici ma hanno caratteristiche comuni: hanno il carattere della totalità (per esempio, la bellezza non riguarda solo alcune cose belle ma tutte le cose belle, la giustizia non attiene solo a una persona giusta ma a tutte le persone giuste), hanno il carattere della unità (perché l’idea di bellezza prescinde dalla molteplicità delle cose belle in cui essa si determina, o in cui la giustizia si presenta) e dell’immutabilità (non si può dire che l’idea di bellezza e la giustizia abbiano un inizio o una fine o che cambino, ma esisteranno sempre).

Idee valori e idee matematiche

Le idee, per Platone, possono essere distinte in due categorie: le idee valori, che corrispondono ai principi estetici ed etici supremi come ad esempio il Bene, la Bellezza, la Giustizia, l’Armonia, la Lealtà e l’Amicizia e le idee matematiche che si riferiscono ai principi della geometria e della aritmetica come i numeri e le forme geometriche. Le idee non hanno tutte la stessa rilevanza ma vanno ordinate secondo Platone gerarchicamente, come una piramide al vertice della quale è posta l’idea del bene (verso di cui, per il filosofo, deve essere orientato l’agire umano) e subito sotto le idee valori (come già detto, l’idea della giustizia, della lealtà, del coraggio, del bello, ecc.). Come possiamo facilmente riscontrare, le idee, pur non appartenendo al mondo sensibile, instaurano un legame necessario con le cose che ne fanno parte. Le cose partecipano delle idee, e le idee partecipano dell’idea suprema che è quella del Bene di cui sono imitazione e il riflesso.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate

Fonte immagine di copertina: Depositphotos

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Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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