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Il Confucianesimo è una delle più importanti tradizioni filosofico-religiose nate in Cina. Ma i suoi insegnamenti, che contengono anche importanti prospettive morali e politiche, si diffusero in altre zone dell’Asia, in particolare in Giappone, in Corea e nel Vietnam. Il tutto nel corso di due millenni.

Se volessimo cercare la culla del confucianesimo è nel cosiddetto periodo delle “Cento Scuole” (dal VIII al III secolo a.C.) quindi in un’epoca ancora pre-imperiale, che occorrerebbe guardare. Una fase storica caratterizzata dall’emergere di diverse strutture di pensiero ma anche, da un punto di vista politico, dalla crisi della dinastia Zhou che aveva trascinato l’intero territorio cinese in uno stato di caos continuo dove i i diversi stati si combattevano l’un l’altro in guerre senza fine.

Ma come sempre accade, quando regna il caos, la mente elabora teorie di vita per la sopravvivenza. E fu così che in corrispondenza di tale situazione di conflitto permanente si assistette alla nascita di importanti figure intellettuali e pensatori che nutrirono il dibattito politico e intellettuale dell’epoca, dando luce a una grande varietà di scuole e teorie filosofiche che si ponevano come scopo di proporre nuovi modelli di governo o di organizzazione dello stato. Le corti dell’epoca erano il luogo naturale della dialettica filosofico-politica dove diversi pensatori itineranti cercavano di convincere il principe della validità dei propri discorsi rispetto a quelli degli altri.

Bisogna fare una precisazione. Le diverse dottrine contrapposte che si affermarono non hanno dato luogo, in realtà, a scuole di pensiero ben distinte, basate su specifici testi e codici. È più realistico pensare, piuttosto, a filosofie meno strutturate e dogmatiche. A questa definizione non possiamo fare rientrare un’importante eccezione: la scuola degli intellettuali Moisti, da sempre organizzati secondo una struttura organica, gerarchica e codificata intorno agli insegnamenti del proprio maestro. Fu comunque in questo periodo che in Cina nacque e col tempo si affermò il pensiero dei più grandi filosofi cinesi della storia: Confucio, Lao Tzu, Mencio, Mo Zi. I loro insegnamenti si diffonderanno su larghi territori e persisteranno nel corso dei secoli.

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Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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