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L’oggetto di studio della metafisica è quindi l’essere. Ma che cos’è l’essere per Aristotele? Anche Aristotele come già Platone supera l’univocità dell’essere Parmenideo.

Per il filosofo, infatti, l’essere, non ha un’unica forma e accezione, ma “si dice in molti sensi” perché guardando il mondo che abitiamo, possiamo riscontrare in esso una molteplicità di aspetti e qualità. L’essere è infatti ovunque, Noi diciamo ad esempio che Tizio “è” saggio, il mare “è” blu, i giorni della settimana “sono” sette.

Aristotele ha molto abilmente saputo classificare in categorie i modi di darsi dell’essere raggruppandoli in quattro gruppi:

  • a) l’essere come accidente;
  • b) l’essere come categorie;
  • c) l’essere come vero;
  • d) l’essere come atto e potenza.

Di queste quattro gruppi ci occuperemo prima del secondo: l’essere come categorie, in quanto, lo vedremo tra poco, a tale significato rinviano tutti gli altri.

Le categorie per Aristotele sono i modi di darsi, le caratteristiche fondamentali e strutturali dell’essere alle quali non può rinunciare.

Esse sono: la sostanza, la qualità, la quantità, la relazione, l’agire, il subire, il dove (luogo) e il tempo (quando). A queste otto Aristotele ne aggiungerà altre due: l’avere o il giacere, ossia lo stato (ad es. “porta i pantaloni”) e l’essere in una certa situazione (ad es. “sta in piedi”). Le categorie sono i modi fondamentali nei quali l’essere si presenta e si predica (ossia si manifesta) delle cose. Per cui diciamo che questo essere è un animale (sostanza), che è quadrupede (qualità), che è uno solo (quantità), che è vicino o lontano qualcosa (relazione), che sta facendo qualcosa oppure la subisce (agire o patire), che si trova in un determinato luogo e in un certo momento (luogo e tempo).

Se le categorie principali sono otto, la sostanza, essendo il centro di riferimento delle categorie, è la più importante, perché tutte le altre la presuppongono.

Per cui, ad esempio, non possiamo pensare a una qualità che non si riferisca a una qualche cosa, oppure a una relazione che non sia tra cose, o, ancora, non è pensabile concepire un agire che non riguardi un qualcosa che agisce. Questa teoria ha due rilevanti conseguenze: la prima è che l’ ”essere” riferito alle categorie pur non essendo “univoco” quindi sempre lo stesso in tutte le sue occorrenze (alla maniera di Parmenide) non è neppure “equivoco”, intendendo con quest’ultimo termine l’assoluta diversità di significati (di categorie) dell’essere. In altri termini, l’essere non ha né un unico significato nè infiniti significati totalmente diversi tra loro, bensì una molteplicità di significati che però sono imparentati per avere un riferimento comune nella sostanza (essere polivoco). La seconda conseguenza è che, identificandosi l’essere con le categorie (che sono “le divisioni” e “i generi supremi “dell’essere) e le categorie sono legate indissolubilmente con la sostanza, prima di domandarci cosa sia l’essere dobbiamo innanzitutto chiederci “che cos’è la sostanza?”

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
Lezione 61: La distinzione delle scienze per Aristotele
Lezione 62: Il concetto di metafisica in Aristotele

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Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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