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Per spiegare in che cosa consiste la conoscenza, Aristotele comincia prendendo in esame la funzione sensitiva e afferma che oltre ai cinque sensi specifici, ognuno dei quali ci consente di avvertire particolari sensazioni (le forme, i colori, i suoni, i sapori, ecc.) l’anima è dotata anche di una sorta di senso comune che costituisce la coscienza della sensazione generica a prescindere dalla tipologia del senso specifico che sta usando (potremmo definirlo come il sentir di sentire).

Infine l’anima sarebbe dotata anche della capacità di percepire le determinazioni che coinvolgono contemporaneamente più sensi. Ad esempio nel mangiare, oltre ad avvertire il gusto di ciò che stiamo mangiando (senso del gusto), possiamo percepire contemporaneamente anche la consistenza del cibo (senso del tatto).

Per Aristotele le sensazioni coincidono sempre con le cose oggetto delle stesse. Pertanto per noi è impossibile percepire l’esistenza di una cosa se non attraverso i sensi. Senza di questi le cose rimarrebbero in potenza e mai in atto e quindi non sarebbero in alcun modo conoscibili. Per questo, afferma il filosofo, la conoscenza inizia sempre dall’esperienza sensibile (mentre per Platone cominciava dalle idee).

Dopo la sensazione, il secondo passo che compie l’anima per giungere alla conoscenza, è l’immaginazione, che è la capacità di produrre immagini delle cose dopo aver unito le varie sensazioni. L’immagine è quindi una traccia o memoria lasciata nella nostra mente dalle sensazioni che se non raccolte in una “figura” o una forma non potrebbero essere sfruttate e analizzate dalla coscienza. Per esempio ci è stato possibile formare l’immagine universale dell’uomo perché abbiamo potuto, dopo aver visto una moltitudine di uomini con caratteristiche diverse, crearci una sua immagine cogliendo solamente quanto di comune ci sia tra tutti gli uomini ed escludendo ciò che è caratteristico ed esclusivo di ogni singolo uomo. Per questo l’immaginazione è in sostanza l’anticamera del concetto universale.

La fase conclusiva del percorso compiuto dalla mente per arrivare alla conoscenza coinvolge l’intelletto che lavorando sui dati offerti dalla sensibilità e poi dall’immaginazione, riesce a formulare, attraverso un processo di astrazione dal sensibile, la forma e la sostanza intelligibile delle cose. Ed è così che nascono i concetti universali sui quali si basa ogni nostra conoscenza.

Nonostante lo stretto legame tra immagine e concetto, essi rappresentano comunque due momenti distinti del conoscere. Infatti il concetto non è presente nelle cose, in sé, ma esiste nel sensibile solo a livello potenziale, ossia in modo inespresso, perché è solo grazie all’intelletto che il sensibile può diventare atto e la cosa da semplicemente conoscibile diventa, grazie ai concetti, effettivamente conosciuta. Ma, secondo Aristotele, anche l’intelletto senza assimilare l’immagine delle cose sarebbe tabula rasa e quindi incompiuto, semplicemente in potenza. Per questo, sia il dato sensibile che l’intelletto, se considerati separatamente, sono esclusivamente in potenza, quindi incompleti, irrealizzati. Occorrerà qualcosa che sappia tradurre questa doppia potenzialità in atto e che quindi consenta a una vuota anima intellettiva di conoscere le cose, diventando intelligente, e al sensibile (ciò che potenzialmente può essere oggetto di conoscenza ma ancora non lo è) di diventare effettivamente conosciuto “trasformandosi” in concetto. Questo qualcosa Aristotele lo definisce l’intelletto attuale o intelletto attivo. L’intelletto attivo agisce come la luce che illuminando le cose le rende visibili all’occhio umano altrimenti solo in potenza capace di vedere. Per questo l’intelletto attivo e quello passivo (o in potenza) sono in Aristotele nettamente distinti e solo il primo assurge alla vita eterna.

In sintesi:

  • SENSIBILE= enti presenti in natura non ancora conosciuti perché non ancora convertiti in concetti
  • INTELLETTO POTENZIALE= intelletto vuoto (privo di ogni conoscenza) ma potenzialmente capace di conoscere e di convertire le cose in concetti
  • a + b INTELLETTO IN ATTO= intelletto che unendo il dato sensibile alla propria capacità innata di assimilare le immagini delle cose si forma i concetti e inizia finalmente a conoscere.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
Lezione 61: La distinzione delle scienze per Aristotele
Lezione 62: Il concetto di metafisica in Aristotele
Lezione 63: Aristotele. I significati e le categorie dell’essere
Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
Lezione 65: Il concetto di sostanza per Aristotele, unione di forma e materia
Lezione 66: Aristotele. La teoria delle quattro cause
Lezione 67: Aristotele critica Platone
Lezione 68: Aristotele. Il concetto del divenire
Lezioni 69: La concezione di Dio in Aristotele
Lezione 70: La logica in Aristotele. Lo strumento per tutte le scienze
Lezione 71: La proposizioni in Aristotele. Ossia le frasi
Lezione 72: La definizione di sillogismo
Lezione 73: La fisica in Aristotele. I movimenti
Lezione 74: La fisica in Aristotele. Le qualità dell’universo: lo spazio e il tempo
Lezione 75: Il confronto tra Aristotele e Democrito
Lezione 76: Aristotele. L’anima e le sue funzioni

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Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

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