Biondi immobiliare

Secondo Aristotele alla base della vita associata c’è il fatto che nessun uomo può risultare sufficiente a se stesso. Ognuno di noi, infatti, ha necessità degli altri non soltanto per appagare i propri bisogni e quindi per sopravvivere, ma anche, sostiene il filosofo, nel senso che non può, senza la guida e la disciplina imposta dalle leggi, vivere saggiamente e secondo virtù.

Tant’è vero, sentenzia Aristotele nella Politica, che “chi non può entrare a far parte di una comunità, chi non ha bisogno di nulla, bastando a se stesso, non è parte di una città, ma è una belva o un dio”. Lo scopo dello Stato deve essere quello di assicurare un’esistenza materialmente e spiritualmente felice delle persone. Per questo, tutti devono partecipare alla vita associata in libertà e non nella condizione di schiavi o di animali, solo in stato di libertà, infatti, ognuno di noi può fare uso concreto della ragione. Allo stesso tempo però, afferma Aristotele, che esistono uomini che nascono schiavi per natura e che non potranno mai trovare la possibilità di elevarsi e coltivare la virtù. E’ quella tra uomo libero e non libero una distinzione assolutamente naturale come quella tra uomo e donna o tra giovane e vecchio.

Lungi dal proporre modelli di stato utopici, Aristotele auspica “un governo non solo perfetto, ma anche attuabile e che possa facilmente adattarsi a tutti i popoli”. Ciò che deve realizzarsi non è una rivoluzione che spazzi dalle fondamenta i modelli costituzionali esistenti, ma una correzione graduale nella direzione di un modello di stato perfetto.

Anche Aristotele, come già Platone, individua diverse forme di governo: la monarchia, o governo di uno solo; l’aristocrazia o governo dei migliori; la politìa (oggi potremmo chiamarla democrazia) ossia il governo della moltitudine; A questi tre tipi di governo corrispondono altrettante degenerazioni patologiche nel momento in cui il governo si allontana dal bene comune per inseguire esclusivamente il proprio vantaggio. Per cui avremo la tirannide che è una monarchia nella quale a governare è un despota, l’oligarchia, quando al governo dei migliori si sostituisce quello dei più ricchi, e la democrazia (oggi diremmo demagogia) che è una politìa degenerata dove a dominare è la massa dei meno virtuosi.

Pur affermando che tutte e tre le forme di governo possono essere valide (ovviamente non nella versione degenerata) Aristotele mostra una certa preferenza verso un governo democratico in cui a prevalere è la classe media, quindi in sostanza il giusto mezzo tra due eccessi: da una parte l’oligarchia (governo dei pochi e dei ricchi) e dall’altra la democrazia (governo dei molti e dei poveri).

Nel prospettare la migliore delle costituzioni Aristotele non soltanto descrive quello che rappresenta il governo ideale ma detta anche le condizioni grazie alle quali qualsiasi delle tre forme di governo può conseguire la sua forma migliore. Il più importante dei presupposti è che la costituzione dello stato sia tale da garantire la prosperità materiale e una vita virtuosa ai propri cittadini. Altre condizioni riguardano il numero degli abitanti che deve essere adeguato, quindi né troppo elevato ne troppo basso, le condizioni geografiche, l’età dei governanti che deve essere mediamente elevata, e l’indole dei cittadini, meglio se coraggiosa e intelligente.

Sulla scia di Platone, anche per Aristotele è necessaria la distinzione in classi sociali, ciascuna con propri compiti e doveri. Assurda invece la previsione platonica di condividere le donne e di privare i bambini delle loro famiglie per consegnarli allo stato. Si tratta sostiene lo Stagirita di misure che contrastano con la natura propriamente umana. Egli giudica, poi, impossibile la realizzazione di un’unità dello stato auspicata da Platone. E’ l’eterogeneità del tessuto sociale a impedirlo. In merito infatti afferma: “E’ chiaro che se uno stato nel suo processo di unificazione diventa sempre più uno, non sarà più neppure uno stato, poiché lo stato è per natura pluralità e diventando sempre più uno si ridurrà a famiglia da stato e a uomo da famiglia”.

Infine un cenno sull’educazione che deve essere uguale per tutti e diretta a preparare non solo il popolo alla guerra ma anche a una vita pacifica e virtuosa.

STORIA DELLA FILOSOFIA. TUTTE LE LEZIONI PUBBLICATE

Lezione 1: Le origini della filosofia in Grecia. La scuola ionica
Lezione 2: Eraclito, filosofo del Panta rei
Lezione 3: Pitagora, non solo filosofo ma taumaturgo e astronomo
Lezione 4: Parmenide e le vittime dell’illusione dei sensi
Lezioni 5: I paradossi di Zenone. Vi dicono qualcosa Achille e la tartaruga?
Lezione 6: Anassagora e i semi originari della materia
Lezione 7: Empedocle e le quattro radici: fuoco, aria, terra e acqua
Lezione 8: Democrito, padre della fisica
Lezione 9: La sofistica. Come si monetizzava nell’antichità con la filosofia
Lezione 10: Protagora. L’uomo è misura di tutte le cose
Lezioni 11: La filosofia di Gorgia su essere, conoscenza e comunicabilità
Lezione 12: La tragedia greca con i quasi filosofi Eschilo, Sofocle ed Euripide
Lezioni 13: Eschilo, padre della tragedia greca
Lezione 14: Sofocle e l’innovazione della tragedia greca
Lezione 15: Nella tragedia greca di Euripide stranieri e servi entrano in scena
Lezione 16: La filosofia di Socrate così spaventosa per politici e potenti
Lezione 17: Socrate e il rifiuto di filosofare per iscritto
Lezione 18: Socrate. Le affinità con i Sofisti e con Platone
Lezione 19: Antropocentrismo filosofico di Socrate
Lezione 20: Socrate e la consapevolezza della propria ignoranza
Lezione 21: Ironia come metodo
Lezione 22: La maieutica di Socrate per un genuino punto di vista sulle cose
Lezione 23: Il tì èsti di Socrate (che cos’è?) e la nascita della parola concetto
Lezione 24: Il significato della virtù per Socrate, non dono ma conquista
Lezione 25: La scienza del bene e del male e l’arte del saper vivere
Lezione 26: La religione in Socrate
Lezione 27: Le scuole socratiche: megarica, cinica e cirenaica
Lezione 28: Introduzione alla filosofia di Platone
Lezione 29: La vita di Platone, filosofo e lottatore
Lezione 30: I primi dialoghi di Platone e l’influenza di Socrate
Lezione 31: L’Iperuranio e il concetto di idea in Platone
Lezione 32: Platone. Il rapporto tra il mondo sensibile e il mondo delle idee
Lezione 33: La teoria della reminiscenza di Platone
Lezione 34: Platone e l’immortalità dell’anima
Lezione 35: Verità e opinione per Platone
Lezioni 36: Platone. Le passioni, ostacolo alla verità
Lezione 37: Il mito della biga alata di Platone. La distinzione tra anima e corpo
Lezione 38: Il mito della caverna di Platone. Cosa fare per diventare filosofo
Lezione 39: Platone e il mito dell’androgino raccontato nel Simposio
Lezione 40: Platone e il mito del demiurgo introdotto nel Timeo
Lezione 41: Platone. Il mito di Prometeo
Lezione 42: Platone il mito di Theuth e del suo comodo alfabeto
Lezione 43: Saper ragionare bene. Bello e giustizia in Platone/
Lezione 44: Lo Stato giusto secondo Platone
Lezione 45: Le tre classi dello Stato nella Repubblica di Platone
Lezione 46: Il comunismo platonico e la ricerca della felicità
Lezione 47: Platone e i segreti sull’educazione dei governanti
Lezione 48: Le degenerazioni dello Stato secondo Platone
Lezione 49: Il pensiero di Platone sulla scienza e l’arte imitativa
Lezione 50: Platone. La retorica a servizio della dialettica
Lezione 51: Platone. La dialettica come scienza suprema delle idee
Lezione 52: Platone. Il concetto di essenza e il concetto di esistenza
Lezione 53: Come Platone si sbarazza del problema del nulla e dell’errore
Lezione 54: Il bene per Platone, fine supremo del nostro agire
Lezione 55: Platone. Lo scopo educativo delle leggi verso il bene e il giusto
Lezione 56: Platone. La religione e l’ordine cosmico
Lezione 57: Platone nella storia della filosofia, da Aristolele a Husserl
Lezione 58: Introduzione alla filosofia di Aristotele e le differenze con Platone
Lezione 59: La vita di Aristotele, il filosofo nato in Macedonia
Lezione 60: La classificazione delle opere di Aristotele
Lezione 61: La distinzione delle scienze per Aristotele
Lezione 62: Il concetto di metafisica in Aristotele
Lezione 63: Aristotele. I significati e le categorie dell’essere
Lezione 64: Aristotele e il principio di non contraddizione
Lezione 65: Il concetto di sostanza per Aristotele, unione di forma e materia
Lezione 66: Aristotele. La teoria delle quattro cause
Lezione 67: Aristotele critica Platone
Lezione 68: Aristotele. Il concetto del divenire
Lezioni 69: La concezione di Dio in Aristotele
Lezione 70: La logica in Aristotele. Lo strumento per tutte le scienze
Lezione 71: La proposizioni in Aristotele. Ossia le frasi
Lezione 72: La definizione di sillogismo
Lezione 73: La fisica in Aristotele. I movimenti
Lezione 74: La fisica in Aristotele. Le qualità dell’universo: lo spazio e il tempo
Lezione 75: Il confronto tra Aristotele e Democrito
Lezione 76: Aristotele. L’anima e le sue funzioni
Lezione 77: Aristotele. Sensibilità, immaginazione, intelletto
Lezione 78: L’Etica per Aristotele, esercizio della ragione e autocontrollo

Autore

Enrico Valente

Enrico Valente è nato a Torino nel 1978 dove si laurea in giurisprudenza nel 2004. Da oltre vent'anni si dedica allo studio e alla ricerca filosofica e da alcuni anni affianca la passione per la scrittura alla traduzione di saggi e romanzi. Con ”L'arte di cambiare, da bisogno a desiderio dell'altro” la sua opera di esordio, vince nel 2021 il primo premio al Concorso nazionale di filosofia ”Le figure del pensiero”, nello stesso anno riceve per la medesima opera la menzione d'onore al Premio di arti letterarie metropoli di Torino e arriva finalista al concorso di Città di Castello. Attualmente è impegnato alla preparazione di una collana intitolata ”Incontri filosofici” dedicata ai grandi protagonisti della filosofia che sta ricevendo un notevole riscontro da parte del pubblico ed è in corso di traduzione all'estero. Il suo primo numero “Il mio primo Platone” è arrivato finalista al concorso nazionale di filosofia di Certaldo (FI) 2022.

Vedi tutti gli articoli